28 settembre 2014

Devastantemente disgustata, oltremodo oltraggiata

Sono passate quattro ore dal fischio finale dell’orrendo Inter-cagliari 1-4.

Roba che speravo mi dicessero “Sorridi Baderla, sei su scherzi a parte” perché nemmeno nei tuoi peggiori incubi puoi arrivare a vedere la squadra ultima in classifica a 0-punti-0 venire a San Siro a – come si diceva una volta – maramaldeggiare.

La prima cosa che ti viene in mente è che la nonna di Cordoba si diletti di stregoneria e ci abbia fatto un bel voodoo.

15 settembre 2014

PI: costruiamo gli anticorpi

Inter-sassuolo: 7-0, con tanti - tantissimi - saluti al simpaticissimo giorgio squinzi per gli amici "quello-che-ci-prende-sempre".



Premessa, il primo che fa dell'ironia sui gol che al Sassuolo non contano si piglia un anatemaH personalizzato.

Vediamo di capirci, signori.
In un mondo pregno di PI come il calcio italiano è evidente che contano, perchè se li avessero segnati altresquadre conterebbero eccome.
Siccome noi siamo persone serie, ai fini statistici e delle corrette analisi - spiace dirlo - NON contano.
7 gol in una partita sono un valore anomalo, quello che in statistica viene definito outlier.
Cos'è un outlier? Wikipedia (e il mio manuale di statistica dell'Università) ci vengono in soccorso.

Gli outlier sono valori numericamente distanti dal resto dei dati raccolti; le statistiche che derivano da campioni contenenti outlier possono essere fuorvianti.
Per esempio, se misurassimo la temperatura di dieci oggetti presenti in una stanza, la maggior parte dei quali risultasse avere una temperatura compresa fra 20 e 25 gradi Celsius, il forno acceso ad una temperatura di 350 gradi, sarebbe outlier.
La mediana dei valori sarebbe circa 23, mentre la temperatura media salirebbe a circa 55 gradi: un indice chiaramente non rappresentativo della maggioranza dei valori di temperatura riscontrati nella stanza.
In questo caso, la mediana rifletterebbe meglio della media aritmetica le misure della temperatura degli oggetti.

Ecco. Applicate lo stesso ragionamento al calcio.
1 partita vinta 7-0.
4 partite 1-0.

La media aritmetica ci parla di ben 2 gol a partita.

Chi di voi avrebbe il coraggio di sostenere questa tesi, tabellini alla mano, senza farsi ridere in faccia?

Tra l'altro, una simpatica analisi in questo senso ve l'avevo già proposta lo scorso campionato.
Fatevi due conti, prima di dissertare alla cazzo di numeri manco foste gobbi.

Questo è tutto, per quanto concerne la serietà dell'interpretazione dei numeri.

Così ho detto!
Passiamo invece al vero punto focale del discorso: una squadra a caso fa 7 gol ad un avversario?
XX a valanga!
SuperXXX!
Devastante XXX!

e via discorrendo (cit.).

Li fa l'Inter?

I soliti stVonzi pVivi di classe, che dovevano fermarsi dopo il 3 gol perchè oh.. così l'avversario lo si umilia, non c'è Vispetto.

Che a leggerlo così, uno potrebbe pure dargli ragione.

Poi ti fermi a riflettere.
Rispetto.. Rispetto..

E' la prima cosa che ti insegnano, quando inizi a fare sport da bambino.
"Rispettare l'avversario".

E l'avversario come lo si rispetta?
Realmente, dico.

Danza a parte, dove vige il principio del mors tua vita mea, ho giocato tanti anni a pallavolo (e un po' a basket). Ero piuttosto bravina ma insomma, la bassezza era quella che era e ho ritenuto opportuno lasciare perdere, concentrandomi sul mio enorme cervello.

E cosa mi è stato insegnato, quando ancora non ero nana?
Che l'avversario è qualcuno con il quale confrontarsi con il massimo impegno, sempre e comunque, a prescindere dal risultato.
Perchè è dall'impgno profuso che "riconosco" al mio avversario il suo ruolo: un mio pari con il quale sto competendo lealmente per la vittoria, rispettando le regole del gioco.

Cambiarle, queste regole, magari smettendo di tirare e iniziando un sterile torello, è probabilmente meno doloroso tabellino alla mano, ma non fa bene all’avversario a cui si nega l’”identità” stessa del suo ruolo.


Per la serie: "Ok, essere inferiore. Ho pietà di te e mi fermo, perchè non ti ritengo all'altezza".

Autoritratto
Davvero il RISPETTO (quello vero, non il peloso politically correct che va tanto di moda oggi) lo si dimostra smettendo deliberatamente di giocare dopo mezz'ora marchiando l'avversario come "manifestamente inferiore" o trattandolo da pari, ergo continuando a giocare come se nulla fosse?

Capisco possiate avere dei dubbi, instillati dall'italica mentalità del "meglio due feriti che un morto" ma provvederò subito a fugarli?

Avete presente i campionati esteri?
Avete presente i risultati tennistici, specie in Premier?
Avete presente quei campionati in cui le squadre che se la giocano alla morte anche se non hanno più nulla da perdere/da guadagnare?

Ecco.

La risposta è in voi.



E per una volta (forse) non è sbagliata.