28 novembre 2011

Del tifosotto o della profezia Maya

Il blog mi è testimone: ieri – innervosita dal perdentismo che circolava in rete da parte dei nostri tifosi (?) ho scagliato un avada kedavra preventivo a tutti coloro che già si erano arresi, parlando di “lottare per la salvezza”.










No, dico. SIAMO SCEMI?
A novembre? Darsi per vinti?

Ma non scherziamo.
Vogliamo fare come lo scorso anno? Salvo poi, nel mese di marzo, darsi allo sport preferito dei tifosotti...




 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
...l'assalto al carro.
 
Darsi per vinti a novembre è da perdenti. Perdenti dentro.

25 novembre 2011

25 Novembre - Las hermanas mariposas

"La violenza contro le donne e le ragazze continua con la stessa intensità in ogni continente, Paese e cultura. Questa impone un devastante dazio sulla vita delle donne, sulle loro famiglie e sull’intera società. La maggior parte delle società proibiscono questo genere di violenza – in realtà questa è ancora troppo spesso coperta o tacitamente condonata."
(Ban Ki-Moon, Segretario Generale delle Nazioni Unite, 8 marzo 2007).
25 Novembre: si celebra la giornata contro la violenza sulle donne.

Il 25 Novembre 1960, nella Repubblica Dominicana, le tre sorelle Mirabal (Patria, Maria Teresa e Minerva) furono violentate e uccise perchè in lotta contro una delle tirannie più spietate dell’America Latina, quella di Rafael Leónidas Trujillo.

La militanza politica delle tre sorelle Mariposas (farfalle) era iniziata quando Minerva, la più intellettuale delle tre, il 13 ottobre 1949, durante la festa di san Cristobal, organizzata dal dittatore per la società più ricca di Moca e Salcedo, aveva osato sfidarlo apertamente sostenendo le proprie idee politiche.

Quella data segna l’inizio delle rappresaglie contro Minerva e tutta la famiglia Mirabal, con periodi di detenzione in carcere per il padre e la confisca dei beni per la famiglia. Beni prima nazionalizzati e poi incamerati direttamente dal dittatore nei suoi beni privati.
Minerva mostra fin da bambina un carattere forte e indipendente e una grande passione per la lettura, il suo paese e la libertà. Notevole è la sua influenza sulle sorelle, soprattutto sulla più piccola, Maria Teresa, che la prende a modello e cerca di emularla negli studi universitari, iscrivendosi ad Architettura, facoltà che non termina, conquistando soltanto il grado tecnico in Agrimensura.
Maria Teresa segue Minerva giovanissima nella militanza politica, dopo essersi fidanzata a sua volta con un attivista politico, Leandro Guzmàn, amico del marito di Minerva.
Terminati gli studi superiori Minerva chiede ai genitori il permesso di studiare Diritto all’Università ma la madre si oppone: conoscendo le sue idee politiche, teme per la sua incolumità. Per consolarla del diniego il padre le permette di imparare a guidare e le regala un automobile su cui, con grande audacia per i tempi, scorrazza da sola per tutta la provincia.

Nel 1952, all’età di ventisei anni, Minerva riesce a iscriversi all’Università di Santo Domingo, che frequenterà fra divieti e revoche. Dopo la laurea, però, non le viene consentito l’esercizio della professione.
Minerva, unica donna insieme a Dulce Tejada in un gruppo di uomini, il 9 gennaio del 1960 tiene nella sua casa la prima riunione di cospiratori contro il regime che segnò la nascita dell’organizzazione clandestina rivoluzionaria Movimento del 14 giugno e il cui presidente fu suo marito Manolo Tamarez Justo, che sarà poi assassinato nel 1963.
Minerva fu l’anima del movimento «Durante un’epoca di predominio dei valori tradizionalmente maschili di violenza, repressione e forza bruta, dove la dittatura non era altro se non l’iperbole del maschilismo, in questo mondo maschilista si erse Minerva per dimostrare fino a che punto ed in quale misura il femminile è una forma di dissidenza». (Dedè Mirabal)

Ben presto nel Movimento 14 giugno, oltre alla giovanissima (quando fu assassinata aveva soltanto venticinque anni) Maria Teresa e al marito, furono coinvolti anche Patria e il marito Pedro Gonzalez.
Patria aveva abbandonato gli studi presso una scuola secondaria cattolica di La Vega (come farà Dedé per badare all’attività familiare) per sposare a sedici anni un agricoltore. Patria è molto religiosa e generosa, allegra e socievole; si definisce “andariega”, girovaga, perché ama molto viaggiare. Madre di quattro figli (ma l’ultimo visse soltanto pochi mesi), non esita ad aderire al movimento per "non permettere che i nostri figli crescano in questo regime corrotto e tirannico".

La loro opera rivoluzionaria è tanto efficace che il Dittatore in una visita a Salcedo esclama: «Ho solo due problemi: la Chiesa cattolica e le sorelle Mirabal».

Nel corso del 1960 Minerva e Maria Teresa vengono incarcerate due volte; la seconda vengono addirittura condannate a cinque anni di lavori forzati per avere attentato alla sicurezza nazionale, ma a causa della cattiva reputazione internazionale di Trujillo dopo l’attentato al presidente venezuelano Betancourt, vengono rilasciate e messe agli arresti domiciliari.
Anche i loro mariti e il marito di Patria, Pedro Gonzalez, vengono imprigionati e torturati.

Trujillo progetta il loro assassinio in modo che sembri un incidente, per non risvegliare le proteste nazionali e internazionali;  il 25 novembre 1960, le sorelle Mirabal, accompagnate dall’autista Rufino de la Cruz, andarono a fare visita ai mariti Manolo e Leandro, trasferiti nel carcere della città di Puerto Plata. Questo fa parte di una trama organizzata dagli agenti del SIM per assassinarle. L'auto sulla quale viaggiavano le tre sorelle e l'autista viene intercettata e i passaggeri costretti a scendere dal veicolo.
Condotti in un luogo appartato in una piantagione di canna da zucchero vengono uccisi a bastonate; i loro corpi vennero poi rimessi nel veicolo sul quale stavano viaggiando che venne fatto precipitare per un dirupo. Una messinscena inutile.

L’assassinio delle sorelle Mirabal provoca una grandissima commozione in tutto il paese, che pure aveva sopportato per trent’anni la sanguinosa dittatura di Trujillo. La terribile notizia si diffonde come polvere, risvegliando coscienze in letargo e suscitando l'indigazione popolare che porterà, nel 1961, all'assassinio di Trujillo e successivamente alla fine della dittatura.

L’unica sorella sopravvissuta, perché non impegnata attivamente, Bélgica Adele detta Dedé, ha dedicato la sua vita alla cura dei sei nipoti orfani: Nelson, Noris e Raul, figli di Patria; Minou e Manuelito, figli di Minerva, che avevano perso il padre e la madre, e Jaqueline figlia di Maria Teresa, che non aveva ancora compiuto due anni.
Dedé esorcizzerà il rimorso per essere sopravvissuta alle amatissime sorelle dandosi il compito di custode della loro memoria.
Se volete ulteriormente approfondire la storia delle sorelle Mirabal vi consiglio "Il tempo delle farfalle" di Julia Alvarez - Ed. Giunti.
La commemorazione del 25 Novembre ha origine al primo Incontro Internazionale Femminista, celebrato in Colombia, nell’anno 1980.
Il 17 dicembre 1999 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, con la risoluzione 54/134, dichiara il 25 novembre Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne in memoria delle sorelle Mirabal.
 
Una bella, terribile, vecchia storia passata?
No. Purtroppo non è così.

In Italia ogni anno viene uccisa una donna ogni tre giorni. La violenza familiare, per le donne tra i 16 e i 44 anni, in Europa, è la prima causa di morte.
Tuttavia, solo dal 2005, grazie al lavoro svolto da Centri antiviolenza e Case delle donne per sensibilizzare l’opinione pubblica su questo flagello sociale, si è iniziato a celebrare questa giornata che, negli ultimi anni, ha assunto sempre più importanza.

Il sacrificio e l’impegno coraggioso di queste tre donne deve essere ricordato come esempio di vita dedita alla difesa dell’ideale democratico e come simbolo della lotta contro la violenza alle donne: una piaga dalle mille sfaccettature, un nemico subdolo e pericoloso che si nasconde ancora nella nostra quotidianità e molto spesso difficile da riconoscere.

Anche se molti passi sono stati compiuti il livello d’attenzione su questo tema deve rimanere sempre alto perché la battaglia non è ancora vinta.

La violenza contro le donne è una violazione dei diritti umani.
Ricordiamocelo.

23 novembre 2011

Quando il DNA (europeo) non perdona..

Qualificati senza neppure scendere in campo, questo è dna europeo (autocit.).Archiviata la pratica primi-nel-girone-di-Champions senza troppi patemi, nonostante il tifosame sempre molesto.

Devo dire la verità: avuta notizia della vittoria del Lille mi sono assai rilassata. Ebbene, dalle 21:00 alle 22:00 ho fatto zapping tra Sky sporc e Lady Channel.
Era la penultima puntata di Cuidado con el angel, potevo mica perderla?


Un lavoro davvero notevole, per la cronaca. Se non avete pregiudizi razziali, ve lo consiglio. (Tra parentesi, per la prima volta dopo anni l'attore protagonista - William Levy - oltre ad essere un figo spaziale sa pure recitare).

Primo gol di Ricky Er Moviola, in costante miglioramento.


Alla facciazza di chi lo aveva già bollato come pippacostataunsaccodisoldi.

In più, se si fa la nomea del lento, possiamo utilizzarlo senza timore di gialli quando c'è da perdere tempo prima di battere un corner, no?
Se poi, nel mentre, si velocizza ancora un po' siamo a cavallo!
Magari non sarà Maradona, ma se alza ancora un po' il livello ed entra sempre più nell'ottica del calcio italiano, per forza di cose diverso da quello sudamericano, può fare bene.
D'altra parte, se lo voleva l'Arsenal dal quale (cito testualmente) "bisogna prendere ad esempio" (ma non ditelo al tizio dietro di me che vuol fare calciomercato all'obitorio) un motivo ci sarà.

Il vantaggio dura poco ma la sfortuna ci mette comunque lo zampino visto che il pari di quei culoni dei turchi (ricordiamolo: all'andata, 16 tiri in porta ad uno per noi. 1-0 per loro con gol in fuorigioco) nasce da una deviazione del buon Wally su tiro del gemello scemo della famiglia Altintop.

Potrei anche cessare con il boicottaggio e ricominciare a mangiare kebab..

Solita ansia da Lucio DALLA e non fare cazzate (e non contagiarmi Nagatomo che è meglio).

Comunque, massimo risultato (primo posto nel girone con una partita di anticipo, nessun infortunio) con il minimo sforzo.
Inutile ammazzarsi per vincere una partita quando il pari era un risultato più che soddisfacente.
Secondo tempo giocato non benissimo ma squadra comunque in netto miglioramento.
La cosa importante, ripeto, era portare a casa la qualificazione senza infortuni e senza troppi sforzi.
Così è stato e tanto basta.

E a questo proposito, cari i miei tifosotti, mi rivolgo a voi.
Si, VOI!
Fate la santa cortesia di non fracassarmi le ovaie con la prossima partita che sarà assolutamente INUTILE.
Se Claudione schiererà ragazzini, cazzi e mazzi non svergate

Siamo primi nel girone.

A prescindere.
Anzi, potrebbe essere l'occasione buona per far fare un po' di Euroesperienza ai babies.

Oh, a proposito.
Vediamo anche di finirla con sta storia del primo posto nel girono che è una minchiata assoluta.

La Champions l'abbiamo vinta arrivando secondi, battendo il rubin kazZan all'ultima giornata, e facendo fuori - nell'ordine - Chelsea, CSKA, Barcellona e Bayern.
Lo scorso anno abbiam fatto fuori il Bayern agli ottavi (e ai miei colleghi tedeschi ancora gli brucia, oh se gli brucia quel 2/2) per poi uscire ai quarti contro il non irresistibile schalke.
A dare retta "alla carta" con il barcellona non avremmo neppure dovuto scendere in campo, in quel dì di aprile. "Troppo forti per noi".. Vero?

Quindi, di che cosa stiamo parlando??
Primi o secondi che sia, il sorteggio non è detto che ti ponga davanti una squadra "agevole".
E anche fosse..
Ricordo, per esempio, due anni fa un Real uscito agli ottavi contro il Lione mentre noi passavamo contro il Chelsea.

Sulla carta, il sorteggio favorevole era il loro.
Sulla carta, appunto.
Perchè il calcio è uno sport, non è un videogame.
Non esiste il "sulla carta".
Ogni partita inizia al 90, parte dallo 0-0 (Beh, a parte le nostre in campionato che partivano troppo spesso dallo 0-1.. Ma è un'altra storia..) e va giocata fino all'ultimo.
Robe che leggevo ieri tipo "ci mancava solo che non ci qualificavamo in un girone di incompetenti...il primo posto è il minimo sindacale.." (perchè, benfica, basilea, otelul galati è un girone di ferro?).
Per la cronaca, quale sarebbe stato l'optimum?
"Non scherziamo,abbiamo già fatto una figuraccia all'andata, bisogna vincere e basta!". Ciccetti, ma l'hai vista la partita, all'andata? No, per sapere.. Non rispiego il concetto ma vedi sopra.
E la summa: "OGGI SI DEVE VINCERE". No gioia, oggi si deve passare il turno, anche con un pareggio, pensando anche alla partita di domenica a siena. Punto. Se tu hai problemi al bar, la mattina, non è un problema nostro.

E sempre a proposito di proclami bellicosi, doveri, risultati sulla carta.
Vediamo le reazioni in quel marzo di 2 anni fa, alla notizia del sorteggio che avrebbe posto, in semifinale, Inter e Barcellona (rispettivamente, ai quarti, con CSKA e Arsenal)
Questo, il più ottimista: "Contro il CSKA ci penserà Mourinho a farci passare il turno. Contro il Barcellona ci vorrà invece l'intervento della Divina Provvidenza".

Invece...













E come per magia...













Ecco, miei cari.
Sempre a voi mi rivolgo.

Voi che "bisogna vincere, pochi cazzi", "che vegogna", "che schifo", "dovevamo avere 18mila punti e una differenza reti di +4milioni"..
DOVE C***O SIETE QUANDO C'E' DA FARE IL TIFO?


Stadio Giuseppe Meazza - Capienza 80.265 posti.
Inter - Trabzonspor: 14.497 paganti (+ il mio minipass) (- i numerosi turchi presenti sugli spalti).
Inter - Lille: 14.261 paganti (+ il mio minipass) (+ collega convertito all'interismo per la serata).
Bella la partita dal divano vero?
Eppure non faceva freddo, non pioveva..

Però.. "Eh, vabeh, il girone di Champions.."
Il girone cosa?
Che poi, siete riusciti a non riempire lo stadio nemmeno negli ultimi due quarti di Champions giocati, per dire..
"No vabeh, vengo col barcellona".. O anche: "no, preferisco venire col manchester" (fanculo, gufo di merda!)

Per i big match ci siete, per le altre partite facciano pure gli altri.
Poi, magari, gli altri sono quelli che a Madrid non ci possono venire perchè non hanno tre quarti di stipendio da immolare sull'altare della Champions (e per arricchire Jakala).

Tutte le partite sono importanti.
I ragazzi hanno SEMPRE bisogno del nostro sostegno.

Siete TIFOSI o tifosotti?
C'est à vous de choisir!

21 novembre 2011

(Ri)comincia l'era Glaciale.. Continua quella del tifosotto

Comincia la sagra del surgelato.

Si ringraziano i geni della lega calcio per fottersene amabilmente del pubblico allo stadio.
Sabato, ore 18:00: Inter-cagliari.
Un freddo porcherrimo.
Tocca riesumare il mio Moncler rosa very vintage, risalente all'anno di grazia 1987.
Tremo all’idea di cosa sarà Inter-udinese, tra due settimane, alle 20.45.
Immagino toccherà arrivare a 6 paia di calze e 4 maglioni.

Apprezzabile la presenza del pubblico.


O, meglio, di quasi tutto il pubblico perchè oggi riprende la sagra del tifosotto.

Entrano in campo le squadre, un giocatore attira la nostra attenzione chè sta facendo dei meravigliosi grand-battements: Toto Coutinho (cit.).

“Oh cazzo, manca Wes!”: il buon Wesley, infatti, si è stirato nel corso del riscaldamento, bel colpo!
(A sto proposito Wes, sarà il caso di risparmiarsi un po’ in queste amichevoli della minchia in nazionale? Ti paghiamo noi, non Van Marwijck).
Capisco quindi la decisione di non rischiare Poli, appena recuperato, con quel freddo. Certo, pareva un centrocampo di palafitte ma tant’è..

Parte la prima serie di insulti preventivi “Ranieri è un coglione, non capisce un cazzo..” e via discorrendo, non senza risparmiare il buon Toto, definito “impresentabile”.
Salvo poi esultare come un tarantolato al momento del gol, ça va sans dire..

Davvero buona la prestazione di Philippe, specie nel secondo tempo, quando ha giocato più defilato sulla fascia. Ha preso falli, lottato. E’ cresciuto dal punto di vista fisico anche se, per forza di cose, ha ancora da lavorare.
Adesso, per lo meno, non basta più un rutto per farlo volare: bisogna spingerlo.

Altri confortanti pareri su Ranocchia, che comunque “non è capace”. Nella migliore delle ipotesi è “un pirla” che “non sa quello che fa”.
Se rivuoi Cordoba, non hai che da dirlo.
A proposito, confesso che quando il mio vicino mi ha fatto notare che il buon Ivan Ramiro si stava allacciando gli scarpini, un bRRRrivido più brividoso di altri mi è scorso lungo la schiena.



16 novembre 2011

La sconcertante (?) incompetenza

"La competenza, come il coraggio manzoniano, chi non ce l'ha non se la può dare".
Rendetevi conto, vi prendono per il culo anche al Tnas..

Il Collegio, all’unanimità, definitivamente pronunciando nel contraddittorio delle parti disattesa ogni altra istanza [...] pone a carico della J**entus FC Spa, con il vincolo di solidarietà, il pagamento degli onorari del Collegio arbitrale, oltre oneri e accessori, che liquida in complessivi 25.000,00 € (euro venticinquemila/00).

Cornuti e mazziati.
Li avete tirati in ballo?
E mo’ li pagate.

E dire che pensavo sarebbe stata una giornata di merda, ieri.
Arrivata a casa, mi sono accorta di non avere con me le chiavi del box. Risultato, circonvallazione da rifare per tornare in ufficio a recuperare il bottino.
Invece.. Scrocco le lasagne a mamma (bone!), torno a casa e..


L’ennesima porta in faccia all’ovino.

15 novembre 2011

Che mondo triste sarebbe senza andreagnelli?



(C) Lego.
Cattivi, siete cattivi. Lo voglio, lo voglio lo voglio!
Miei cari, è da ieri che non riesco a smettere di ridere.
Oramai è ufficiale!
La rubentus fc ha trovato il proprio collegio legale all’auchan, subito fuori dalla tangenziale.
In svendita. Tipo fai 3 cause ne paghi 2.
Non c’è altra spiegazione.

Convinti di essere stati “assolti” a Napoli, sono partiti lancia in resta per chiedere un risarcimento danni.
Ora, a parte che per essere “assolti” bisogna prima essere “rinviati a giudizio” (e la rube NON lo era), il fatto che non venga riconosciuto il risarcimento alle parti civili NON attesta l’estraneità ai fatti.
Ma per un cazzo proprio, per dirla in termini legali.

Chiedono risarcimento alla FIGC per “disparità di trattamento” e allora perchè non alla Casoria, per non avere acquisito agli atti le telefonate di Facchetti? (Minchia, speriamo che briamonte non mi legga).

Chiedono 443 milioni di Euro.

Chiedono un risarcimento perchè non hanno trovato dei gonzi disposti a pagare un Ibrahimovic 50milioni+Eto’o, sfuggendogli la differenza tra l’ultima stagione di Ibra (7 reti) da loro e quella – da capocannoniere – giocata da noi.
E si che, al momento, erano convinti loro di avere fatto l’affarone, come comunicarono trionfalmente agli azionisti e alla Consob:

Torino, 10 agosto 2006 – La J**entus Football Club S.p.A. comunica di aver perfezionato l’accordo con la società F.C. Internazionale S.p.A. per la cessione a titolo definitivo del diritto alle prestazioni sportive del calciatore Zlatan Ibrahimovic per un importo di € 24,8 milioni pagabili in tre anni. Tale operazione genera una plusvalenza di circa € 15 milioni, al netto degli oneri accessori.
Una plusvalenza di 15 milioni.
Fico!

A proposito, potreste anche fare causa alla Fiorentina per avere preso Mutu a parametro zero, che ne dite?
Ah.. Gli amici sono un’altra cosa!
Scusa andy, non volevo..

Certo, se si segue questo principio, come giustamente dice aldosireniomio, lo Sporting Lisbona potrebbe chiedere 82 milioni di sterline allo United, pari alla differenza tra il prezzo di vendita al Real di CR7 e quello di acquisto dallo Sporting stesso nel 2003.
Perchè funziona cosi, no?

Ma vediamole tutte nel dettaglio:
79,1 milioni per la mancata partecipazione alle coppe europee.
[Se il TUO avvocato chiede la B con penalizzazione, è difficile che tu possa partecipare alle coppe, lo sapevi andreuccio?]

Che poi.. 79 milioni per UN ANNO di mancata partecipazione?
Vuoi farci credere che in quell’anno avresti vinto la Coppa?
Con Ibra in squadra?





No, scusate..
Mo’ mi riprendo!

60 milioni per le cessioni sottocosto di giocatori svalutati dalla retrocessione in Serie B
[Vedi sopra. In B non ci sei finito per trame oscure ma perchè rubavi le partite. Si chiama responsabilità diretta, confermata – di fatto - anche in sede penale. Perchè se ti condannano AD e DG è difficile far passare il concetto che rubavano così, per hobby..]

41,6 milioni di mancati diritti televisivi
[Ma non ci avete tritato le palle che vendevate comunque?]

110 milioni di calo di valore del marchio j**e
[Ma va, che il bianconero è al top nelle carceri]

20 milioni di danni per il ritardo di due anni nell'edificazione del nuovo stadio di proprietà
[E’ per quello che avete usato acciaio taroccato (cit.)? Che mo' sta a vedere che se vien giù al primo applauso ci becchiamo pure l’accusa di strage.]

133 milioni circa di calo del titolo azionario bianconero.
[Fammi capire. Ti quoti in borsa. Il libero mercato decide che il TUO titolo non vale un cazzo e la colpa è della Federazione e dell’Inter?
Se è così, faccio causa a Berlusconi per la svalutazione del mio Dossier Titoli.]

Signori miei, ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere.

Il passaggio più ridicolo è la richiesta di danni all’Inter, manco si trattasse di una gara d’appalto.

Capirei la richiesta di danni a fronte di una qualche sentenza a favore.
Ma benedetto cielo!
Hanno preso sputi in faccia da tutti.

DA TUTTI!

Dalla giustizia sportiva
Dalla giustizia penale
Dalla Uefa.

E ancora insistono.

E i tifosi gobbi non vengano a farmi le verginelle, avessero pazienza.
Questo striscione IO, me lo ricordo bene.









Leggiamo attentamente:
“Il fine giustifica i mezzi, grazie triade”

Il che significa: l’importante è vincere (il fine), non importa come (vincere con qualunque mezzo, lecito o illecito che sia).
Quindi, di che stiamo a parla'??

Oh, poi – a margine eh! – vorrei capire perchè NOI dovremmo rinunciare alla prescrizione per far processare un morto ma LORO si guardano bene dal rinunciare alla prescrizione per uso off-label (ed illecita detenzione) di medicinali vietati dalla Wada.

Certo, se poi c’è gente come lo sconcertante sconcerti derubrica questa ridicola iniziativa ad “esercizio di un diritto” si capisce perchè il suddetto abbia terminato così in fretta la sua brillante carriera di dirigente d’azienda.

Esercizio di un diritto.

Ma quale?




















Così recita l'articolo 2043 del codice civile: "Qualunque fatto doloso o colposo, che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno".

Ma quale sarebbe il “danno ingiusto” qui?

E’ come se Totò Riina, pur riconosciuto colpevole in ogni luogo ed in ogni lago, chiedesse i danni alla Procura della Repubblica di Palermo e, per responsabilità collaterale, a Falcone e Borsellino perchè la condanna all’ergastolo ha inficiato i guadagni derivanti dall’impossibilità di svolgere le proprie attività liberamente.

E’ un paragone forte ma, se ci pensate, il principio alla base è quello.

Ti chiedo i danni perchè, a seguito di un illecito, mi hai condannato.

D’altra parte lo sappiamo, per i gobbi la giustizia è giusta solo se gli dà ragione.
Sfortunatamente per loro, non viviamo nel magico modo del magico Alverman ma nella realtà.

E nella realtà la j**e è finita in B perchè rubava.
Lo ha ammesso anche moggi al processo.
La linea difensiva, infatti, era “un ladro più un ladro fa zero ladri: tutti colpevoli, nessun colpevole”.

Spiacente signori! Come detto più volte, nel diritto (quello vero!) non funziona così.
Nessuno ha cagionato un “danno ingiusto”.
Ha solo irrogato una sanzione.
Sanzione ad un comportamento illecito, perpetrato dall’AD e dal DG.

Ai quali, forse, si dovrebbero rivolgere per chiedere i danni.

E allora, perchè non lo fai, monociglio?


PAURA?



14 novembre 2011

Quando il senso della vergogna non si può comprare

Non si scherza con le vite degli altri. Ricordate Enzo Tortora? Magari quelli che lo condannarono, in segreto andranno a pregare sulla sua tomba. (luciano moggi).

Leggo queste due righe - per le quali intendo utilizzare il minor spazio e la minore evidenza possibile - e mi ribolle il sangue.
Che faccio?
Scrivo? Non scrivo?
Ci penso qualche giorno e poi mi dico: ok, scrivo.

Leggo queste righe e il primo commento è che i gobbi proprio non riescono a non tirare in ballo i morti.
E mi indigno.
Mi indigno per l’uso indegno del nome di Enzo Tortora fatto da un pregiudicato come moggi.
Mi indigno soprattutto perchè la così detta informazione (?) riporta la notizia senza nemmeno un commento, una parola per spiegare ai lettori che no.
Il processo di Napoli e il caso-Tortora non hanno nulla a che spartire.

Ma facciamo un po’ di informazione e un po’ di storia giusto per sbattere in faccia la realtà i gobbi, che da troppo tempo vivono in un mondo parallelo.

Il 17 giugno 1983 Enzo Tortora viene arrestato in uno dei più lussuosi alberghi romani, il Plaza, a seguito di un ordine di cattura nel quale si parla di sospetta appartenenza all’associazione camorristica Nuova Camorra Organizzata, capeggiata da Raffaele Cutolo.

L’accusa è pesantissima: associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga e dei reati contro il patrimonio e la persona.

Accusa che si basa su un’agendina, trovata nell’abitazione di un camorrista, con sopra un nome scritto a penna ed un numero telefonico: in seguito le indagini calligrafiche proveranno che il nome non era Tortora bensì TORTONA e che il recapito telefonico non era quello del presentatore.

Ma torniamo indietro di qualche anno. Nel maggio del 1982 il Parlamento aveva approvato la cosiddetta “legge sui pentiti” che prevedeva possibili riduzioni della pena a chi decideva di “collaborare” con lo Stato nella lotta contro il terrorismo e la criminalità organizzata.

Michele Morello, il Giudice del processo d’Appello di Tortora, spiegò anni dopo: “Non si aveva ancora l’esperienza di questi pentiti…persone che non erano come i terroristi o come (non vorrei bestemmiare) i mafiosi, che hanno un’ideologia, sballata, come volete voi, ma comunque un’ ideologia; questi erano senza ideologia, senza niente, non avevano niente da perdere…”.

Ma proprio perché non si ha nulla da perdere, ma tutto da guadagnare, nel processo a Enzo Tortora sono i pentiti, che arrivano ad essere ben 15, a fare il suo nome.

Tra questi ci sono:
- Giovanni Pandico, in carcere da 13 anni dove diviene lo scrivano e il segretario di Cutolo. Egli fa il nome di Tortora solo al quarto interrogatorio dove, in un elenco di malavitosi, lo cita al sessantesimo posto con il titolo di camorrista “ad honorem”. Le perizie psichiatriche descrivono Pandico come “uno schizoide affetto da paranoia, uno psicopatico abnorme, una di quelle persone che a causa della loro anormalità soffrono e fanno soffrire la società”.
- Pasquale Barra, nativo di Ottaviano, portavoce di Cutolo, definito il “boia delle carceri” o “ ‘o animale”, per la crudeltà con cui uccide le sue vittime. Questi decide di pentirsi in seguito a uno sgarro subito dallo stesso Cutolo, affermando che l’unico modo che aveva per salvarsi era affidarsi ai giudici. Per 17 interrogatori, nonostante gli fosse stato mostrato l’elenco compilato da Giovanni Pandico, non fa mai il nome di Tortora, finché poi, al diciottesimo, improvvisamente cambia idea.
- Gianni Melluso, detto “il bello”, uomo intelligente e calcolatore. Fa il nome di Tortora solo 7 mesi dopo l’arresto del presentatore genovese.
- A queste accuse si aggiungeranno quelle di altri sei imputati appartenenti alla N.C.O., rivelatesi in seguito anch'esse false, e del pittore Giuseppe Margutti, già pregiudicato per truffa e calunnia, e di sua moglie Rosalba Castellini: i coniugi dichiareranno di aver visto Tortora spacciare droga negli studi di Antenna 3.

Il numero dei pentiti che fa il nome di Tortora arriva ben presto a 19.

Inizialmente, le accuse sono generiche e piene di contraddizioni; col tempo, però, si fanno sempre più dettagliate.

Possibile?

Certo, visto che i pentiti potevano parlare tra di loro, scambiarsi opinioni; durante i processi, per esempio, quando si ritrovavano tutti nella stessa cella.

Secondo le dichiarazioni dei pentiti, quindi, Tortora controlla lo spaccio di stupefacenti a Milano.
Affermazioni che arriveranno solo dopo mesi.
Tortora rimane quindi in carcere per 7 mesi, a Regina Coeli prima e a Bergamo poi.
A questo proposito vi consiglio caldamente  “Cara Silvia - Lettere per non dimenticare”, la raccolta della sua lunga corrispondenza dal carcere con Silvia, la sua figlia maggiore.
Intanto i giornalisti (ma va?) contribuiscono ad accrescere la confusione intorno a questo processo, mettendo in circolazione notizie false o comunque non verificate.

Sempre il Giudice Morello ricorda: "Tutti quanti allora eravamo influenzati dalla stampa che era, per la maggior pare, colpevolista”.

L’Italia, quindi, e come sempre, si divide in due: colpevolisti e innocentisti.

Dopo 14 mesi dall’arresto, nell’agosto dell’‘84 Tortora viene eletto come Eurodeputato nelle fila del Partito Radicale; per questo quando il 4 febbraio dell ’85 inizia a Napoli il maxi processo contro la N.C.O, può seguire il processo da uomo libero.
Andreotti, dalla sua rubrica “Bloc notes” sull’“Europeo”, commentò: “Alcuni detenuti evadono con la lima e altri con la scheda elettorale”. Altri, con la prescrizione, mi viene da dire (vero Giù?).

Il 17 settembre dell’‘85 Enzo Tortora viene condannato a dieci anni di carcere.

Rinunciando all’immunità parlamentare l'ex presentatore resta agli arresti domiciliari.
Nelle motivazioni del suo arresto, si afferma: “Tortora ha dimostrato di essere un individuo estremamente pericoloso, riuscendo a nascondere per anni le sue losche attività e il suo vero volto, quello di un cinico mercante di morte, tanto più pernicioso perché coperto da una maschera di cortesia e savoir fair. L’appartenenza di Tortora alla Nuova Camorra Organizzata è stata provata attraverso le dichiarazioni di Giovanni Pandico, Pasquale Barra e altri…Tutte queste accuse hanno trovato adeguati e convincenti motivi di riscontro; nei confronti di Tortora non è stato posto nessun complotto, nessuna macchinazione, nessuna vendetta personale, non si è voluto coprire nessun omonimo, non vi è stato nessun accordo dei dissociati diretto a ottenere benefici speculando sulla persona di Tortora, il quale non ha fornito nessuna soddisfacente spiegazione alla sua estraneità ai fatti. L’imputato non ha saputo spiegarci il perché di una congiura contro di lui”.

La sentenza di Appello per il processo di secondo grado arriva nove mesi dopo: il 15 settembre dell’86; dal giorno dell’arresto sono passati oltre tre anni. La Corte di Appello di Napoli assolve Tortora con formula piena: i suoi accusatori hanno dichiarato il falso sperando in una riduzione della loro pena, oppure al fine di trarre pubblicità dalla vicenda, come nel caso del pittore Giuseppe Margutti, il quale mirava ad acquisire notorietà per vendere i propri quadri.

Il Giudice Michele Morello racconta il suo lavoro d’indagine che ha portato all’assoluzione: “Per capire bene come era andata la faccenda ricostruimmo il processo in ordine cronologico: partimmo dalla prima dichiarazione fino all’ultima e ci rendemmo conto che queste dichiarazioni arrivavano in maniera un po’ sospetta…In base a quello che aveva detto quello di prima si accodava poi la dichiarazione dell’altro che stava assieme alla caserma di Napoli. Andammo a caccia di altri riscontri in Appello, facemmo circa un centinaio di accertamenti, di alcuni non trovammo riscontri, di altri trovammo addirittura riscontri a favore dell’imputato. Anche i giudici, oltre ad essere “antropologicamente matti”, soffrono di simpatie e antipatie…” E Tortora in aula fece di tutto per dimostrarsi antipatico, ricusando i giudici napoletani e concludendo la sua difesa con una frase pungente: «Io grido: “Sono innocente”, lo grido da tre anni , lo gridano le carte, lo gridano i fatti che sono emersi da questo dibattimento, “Io sono innocente”, e spero dal profondo del cuore che lo siate anche voi!”.
La sentenza definitiva di assoluzione arriverà il 17 giugno del 1987, 4 anni dopo l’arresto.

Ora, miei cari, senza scendere troppo nel dettaglio, vi faccio notare una piccola differenza.

Tortora fu condannato in base alle dichiarazioni di presunti “pentiti”, non suffragate da alcun riscontro oggettivo. Al contrario.
Il moggi viene condannato NON sulla base di mere dichiarazioni ma sulla base di riscontri.
Riscontri denominati intercettazioni telefoniche.

Certe.
Chiarissime.
Inequivocabili.

Una agendina con scritto “TORTONA” vs una interminabile serie di intercettazioni telefoniche.
Cercatevele su youtube perchè non ho nessuna intenzione di inquinare il mio blog con le voci di certa gente.
Tanto, sapete dove trovarle.

Ve le siete ascoltate bene?
Si?

Ecco. Ricapitoliamo. Ore ed ore di registrazioni contro dichiarazioni ad orologeria di chi, parlando ed inventando aveva tutto da guadagnare.
Senza uno straccio di riscontro a queste dichiarazioni.

Quindi dico, di cosa cazzo stiamo parlando?

“È stata spazzata via la più grande operazione di mistificazione mai condotta in questo paese attorno a un processo [...] La sentenza [...] stabilendo che quella che operò in quel periodo fu un’associazione per delinquere e che quello era un calcio malato e corrotto. Alla fine hanno contato i fatti che noi abbiamo dimostrato, respingendo qualsiasi operazione che cercava di allontanare la verità. L’atteggiamento della difesa di luciano moggi non ha pagato, si è rivelato inconsistente: non ha provato in alcun modo a confutare quello che noi sostenevamo, o almeno a fornire una versione diversa dei fatti per come noi li prospettavamo. In sostanza è un atteggiamento di chi non è teso a dimostrare la propria innocenza o estraneità, ma piuttosto a dire che c’erano anche altri a fare quelle cose: operazione buona solo dal punto di vista mediatico”.

Rileggiamo attentamente: un atteggiamento di chi non è teso a dimostrare la propria innocenza o estraneità, ma piuttosto a dire che c’erano anche altri a fare quelle cose: operazione buona solo dal punto di vista mediatico.

Ora come allora.

Com’era? “Intanto i giornalisti (ma va?) contribuiscono ad accrescere la confusione intorno a questo processo, mettendo in circolazione notizie false o comunque non verificate”.

Vi ricorda qualcosa?

Poi è ovvio che ci sia gente, tipo quelli di ju29rme.com, che solo per avere visto qualche puntata di Forum o Law and Order si improvvisa esperta di diritto e si convinca dell’assoluzione.

Gente come questa.

Godetevela!! Le grasse risate sono consentite.



Grazie a Dio, NOI siamo un’altra cosa..

E al di là di tutto..

"Io sono qui anche per parlare per conto di quelli che parlare non possono, e sono molti e sono troppi; sarò qui, resterò qui anche per loro."
(Enzo Tortora, 20 febbraio 1987)
Mi spiegate che cosa c’entra un UOMO come questo


con quest’omuncolo?

9 novembre 2011

Della PI o della giustizia dei codici

Ore 20.

Canale 200 di Sky.
In diretta da Napoli per la sentenza di primo grado del processo Calciopoli.

Nel piatto una valdostana con del purè “a modo mio”: a patate, burro, latte e sale aggiungo – prima di servire – un cucchiaio di maionese. Provatelo, vi stupirà!

Ma dicevo..
Ore 20.
9 sezione Penale del Tribunale di Napoli.
Teresa Casoria, l’idolo di tutti noi, inizia a leggere..

“Letti gli artt. 533 e 535 del C.P.P. dichiara moggi luciano COLPEVOLE dei reati di cui ai capi a, b, f, g, i, m ,o, q z a5..”

Per poco non mi soffoco col purè.
Colpevole.




Parte a tutto volume il trenino di capodanno.. A E I O U Y.. BRIGITTE BARDOT .. MEU AMIGO CHARLIE BROWN ...

Com’era?
“Aspettiamo la sentenza a Napoli e ne vedremo delle belle”,

In effetti, ne abbiamo viste di bellissime!

La cosa divertente è che, ieri, i più pessimisti erano gli interisti.
Non ho ben capito se perchè il processo lo hanno seguito su ju29rme.com (cit.) o se perchè l’unica infarinatura giuridica l’hanno avuta guardando Forum ma sembrava che la Casoria fosse un giudice monocratico – e così non è – e che la difesa di lucianone avesse segnato punti importantissimi.

Regà, parliamoci chiaro! Una difesa che “pensate ai bimbi che la sera vanno a dormire con la maglia di del piero”, a parte che sarebbe da far intervenire il Tribunale dei Minori per evidenti e reiterati maltrattamenti nei confronti dei poveri pargoli, dicevo.. una difesa che si attacca a robe del genere sta davvero alla frutta.

Se devo essere sincera, l’unico dubbio lo avevo sul riconoscimento della associazione a delinquere, sempre difficile da provare.
Per questo, devo fare i miei complimenti ai PM Narducci e Capuano per l’ottimo lavoro svolto.
Oltre che per le dichiarazioni ex-post, che illustrano assai bene il servilismo della (dis)informazione italiota.

E le mignotte intellettuali, colte di sorpresa, riportate alla realtà dai codici che sono ben altro rispetto ai loro deliri di zoccolette compiacenti sono prese dal panico.

Cominciamo dall’evoluzione dello sconcertante sconcerti, il cui copyright dell’immagine si deve al mio amico Tommy).
























In mezzo, ieri sera, un “è ingiusto togliere il secondo scudetto perchè i tifosi avevano già pagato abbastanza”.

No, scusa.. Fammi capire!!!

“Loro”, poverini, avevano già pagato abbastanza.
E le lacrime che ho versato io durante l’epoca moggi?
Le umiliazioni, i furti, le prese in giro, i “non vincete mai”.. quelle passano in cavalleria?
IO non ho pagato per colpe non mie? IO non mi merito un risarcimento?



Poi veniamo al carissimo fulvio bianchi di sky che, su repubblica.it, ci informa come gli imputati siano stati Condannati da tre donne “Digiune di calcio, o quasi, sino a cinque anni fa quando è scoppiato lo scandalo di Calciopoli”.

Fammi capire, maschilista di merda. Che minchia c’entra il fatto che il collegio giudicante fosse composto da tre DONNE? Era un processo penale, mica una moviola (che poi taroccassero anche quella, è un altro discorso).
Non si parlava di calcio ma del reato di ASSOCIAZIONE A DELINQUERE. Un reato PENALE.
Giudicato da magistrati di una sezione PENALE.

Quindi.. Di che cazzo stiamo a parlare?
No, perchè altrimenti non si spiega come mai nessuno si lamenti del fatto che nei processi per strage non giudichino dei terroristi.. o nei processi per mafia i mafiosi.

E andrea monti, l’ex direttore di for men magazine?
Dopo avercelo fatto a fette per anni, con le rivelazioni, i nuovi elementi provenienti da napoli, il passo indietro chiesto a moratti, le anticipazioni sulla revoca dello scudetto, la merda gettata su Giacinto FACCHETTI adesso ci chiede di tornare al calcio per guardare avanti? E ci ricorda, nel mentre, che siamo solo al primo grado di giudizio (e che il collegio giudicante era composto da donne? Cos'è, il mantra guidorossitronchettimorattifarsopolitelecom non è più di moda?).

Ma anche no, incartacozze dei miei stivali!
Raccogli i pezzi del tuo fegato e continua ad aggiornarci.
Cazzo, adesso che hai anche delle solidissime basi giuridiche.. vorrai mica smettere?

E poi il clou, la summa della serata...
Ruttosporc che pubblica il comunicato gobbo, probabilmente preparato per celebrare una assoluzione..




















Estranietà eh?

ESTRANIETA’.

Non sapete l’italiano e volete dissertare di diritto?
Ma fatemi il piacere!!!!

Poi è ovvio che su ju29rme appaiano commenti del tipo
“Vorrei proprio sapere che ruolo ha avuto la GRANDE CASORIA in questa emissione di sentenza, perché mi sembra strano che, pur trovandosi in minoranza (EVENTUALMENTE), alla fine abbia accolto praticamente in pieno le richieste del PM”.

Semplice, imbecille!
Ha applicato la LEGGE. Eccolo, il suo ruolo.
Do you know “legge”?
Codici, procedura penale.. Quella roba lì insomma..
La Casoria.
Quella invano ricusata dai PM e venerata dal moggiame perchè "se i PM cattivi non la vogliono è evidente che è brava e preparata e giudicherà bene".

Quella che adesso, siccome è una donna, non capisce un cazzo di clacio.
A parte che massimo mauro ne capisce ancora meno e non mi pare abbia le tette, ma - repetita juvant - in un processo penale non bisogna capire di calcio.
Ma di Legge.

Ha ascoltato le richieste dei PM, ha ascoltato la difesa, ha valutato gli elementi agli atti e ha – unitamente agli altri componenti del collegio – deliberato.
Niente più, niente meno.
Eccolo, il ruolo della grande Casoria, brutto pirla.
Certo, se vi fate prendere per il culo da almo e vaciago, dagli scribacchini di ju29espasiano poi non lamentatevi se la prendete in quel posto..

Comunque, splendida j**e.
AD e Direttore generale colpevoli e voi siete “estranei”?
In base a cosa lo dite visto che ieri la VOSTRA posizione NON era in discussione?

Mi pare evidente che il comunicato fosse bello che pronto per celebrare l'assoluzione di moggi e sia stato raffazzonato all'ultimo, producendo un effetto assai comico e surreale.
“Amore, mi passi l’acqua?”

“Ma il gatto piscia”

PREGO?
















Che cazzo c’entrava – IERI - la responsabilità oggettiva (che verrà eventualmente chiarita in sede accessoria, tanto per semplificare) con la responsabilità penale (che è solo PERSONALE, va ricordato) oggetto della sentenza a carico di luciano moggi and co.?
Quella si discuteva ieri.

Però, se davvero vogliono parità di trattamento, accontentiamoli!
Al gabbio anche loro, no problem!

No perchè una cosa me la devono spiegare..Per chi lavorava moggi?
Per il caseificio Bertacchi?
No, per sapere...

Nel mentre, pare li abbia sfanculati anche la Uefa, come era ovvio che fosse..


E a giudicare dalle ultime dichiarazioni di lucianone, anche la loro estranietà è tutta da discutere..
E ci sarà da divertirsi.

Ussì!

Come dite?



Lucià, una domandina. Ma che cazzo c'entravano gli arbitri con lo spionaggio industriale e il parlare di mercato?
Con gli arbitri parlavi di mercato?
Fammi capire...

8 novembre 2011

Sono sempre quanti (gli anni di galera)?



luciano moggi (ex dg j**e) - 5 anni e 4 mesi, interdizione in perpetuo dai pubblici uffici. Daspo di 5 anni.
paolo bergamo (ex designatore arbitri) 3 anni e 8 mesi.
innocenzo mazzini (ex vice presidente Figc) – 2 anni e 2 mesi.
pierluigi pairetto (ex designatore arbitri) – 1 anno e 11 mesi.
massimo de santis (ex arbitro) – 1 anno e 11 mesi.
salvatore racalbuto (ex arbitro) - 1 anno e 8 mesi.
lillo foti (presidente Reggina) – 1 anno e 6 mesi e 20 mila euro.
paolo bertini (ex arbitro) – 1 anno e 5 mesi.
antonio dattilo (ex arbitro) – 1 anno e 5 mesi.
claudio lotito (presidente Lazio) – 1 anno e 3 mesi e 25mila euro di multa.
sandro mencucci (a.d. Fiorentina) – 1 anno e 3 mesi e 25mila euro di multa.
diego della valle (proprietario Fiorentina) – 1 anno e 3 mesi e 25mila euro di multa.
andrea della valle (ex presidente Fiorentina) - 1 anno e 3 mesi e 25mila euro di multa.
claudio puglisi (ex assistente) – 1 anno e 20mila euro.
stefano titomanlio (ex assistente) 1 anno e 20mila euro.
leonardo meani (ex addetto agli arbitri Milan) – 1 anno e 20mila euro di multa.



7 novembre 2011

"Nera che porta via, che porta via la via.." E i soliti idioti, magari!



"Nera che porta via che porta via la via nera che non si vedeva da una vita intera così dolcenera. Nera.
Nera che picchia forte, che butta giù le porte.."