21 dicembre 2014

L'importanza di essere Franco

.. Che sarebbe la traduzione piú corretta de "The importance of being Earnest".
Che cazzo vuol dire "L'importanza di essere ERNESTO?? Che minchia di doppio senso ha il vocabolo Ernesto che possa giustificare il vederlo preferire a FRANCO?
Franco come Franco Bomprezzi.
Hanno scritto in tanti, ho deciso di scrivere anche io.
Sapevo come stava. Mi aveva chiamato un paio di settimane fa, raccontandomi tutto. Era convinto di farcela anche stavolta. Lo confesso, per la prima volta non gli avevo creduto del tutto. Di certo, non pensavo sarebbe andato via cosí presto, lasciando un vuoto incredibile.
Oggi, a salutarlo, c'erano i suoi mondi: la disabilitá, la politica (ma era troppo perbene, lui, per fare politica) e il calcio.
Tutti, rigorosamente, con la sciarpa nerazzurra come il dress code autoimposto richiedeva. 
Perché era giusto cosí.
Durante la funzione ho fatto una cosa che raramente mi capita: ho cantato. 11 anni dalle suore lasciano il segno: le sapevo tutte! La cosa incredibile era che sapevo giá che avrebbero cantato quelle, anche se non me lo aveva detto nessuno.
Franco mi aveva convinta ad adottare Ofelia (sotto sotto credo sperasse in un matrimonio combinato tra Ibra e la mia pelosetta) e mi aveva presentato una delle mie amiche piú care: non lo ringrazieró mai abbastanza per questo.
La cosa strana, nella nostra amicizia, é che mi aveva cercata lui, perché gli piaceva il mio modo di scrivere, apprezzava le minchiate che buttavo - e butto giú - di istinto, senza troppi fronzoli né ghirigori.
Sosteneva che il mio linguaggio scurrile fosse una forma perfetta di dono della sintesi, una bottiglia di coca cola.
A maggior ragione, da ora innanzi, non osate piú lamentarvi della volgaritá dei miei scritti.
Ero, sono onorata di essere sua amica, che lui mi considerasse tale.
Perché lo vedevo come uno importante, un pezzo grosso. Uno ascoltato, stimato.. Fammmmmoso. Una persona cosí che chiede l'amicizia a una cazzara come me?

E lo avevo anche trascinato nel loop del basket: dopo una partita dell'Olimpia in cui era stato ospite e si era divertito moltissimo ne era diventato tifoso. Ci eravamo ripromessi di ritornare insieme al Palazzo. Non c'é stato tempo ma la foto con Langford rimarrá un bellissimo ricordo. 

Cosa non dimenticheró mai?
La visita alla Pinetina, anno di grazia 2012, una settimana dopo l'adozione di Ofelia.
Invitati dall'Inter in quanto blogger di riferimento, ci rechiamo ad Appiano, non senza aver sbagliato strada (il Franco mi si é distratto) e avere imprecato nel traffico.
Il terreno é scivoloso, ha nevicato ma Franco avanza sicuro sulle sue due ( piú due) ruote.
Un inserviente della Pinetina si preoccupa abbestia, cazziandomi perché lo avevo lasciato solo, probabilmente convinto che fossi la badante.
Ma Franco badava benissimo a se stesso da solo. 

Solo che, da allora, abbiamo iniziato a scherzarci sopra e sono diventata Svetlana, la badante ucraina del signor Franco.

Signor Franco che ha avuto il privilegio di veder l'Inter demazzarrizzata. E la sua ultima Inter, vincente.
Il signor Franco. 

Franco che domani, nel suo stadio, verrá onorato come merita.
Franco, che ha permesso a tanti disabili di poter assistere alla realizzazione di un sogno: assistere alla Finale di Champions League del 2010, obbligando la Uefa e il Real Madrid a ripensare gli spazi a loro destinati.
Gli rispose direttamente Marchetti, deus ex machina delle competizioni UEFA (mica cazzi) per assicurargli che il Bernabeu e Madrid sarebbero stati pronti per accogliere anche i disabili. E cosí fecero, seccando almeno un centinaio di posti a pagamento e rivoluzionando la viabilitá nei pressi del Bernabeu.
Dove lo troviamo un altro cosí?

Però cazzo, Franco! Io ti avevo esplicitamente detto che non potevi morire prima di vedere i gobbi radiati e noi nuovamente sul trono di tutto. Come hai osato contraddirmi?

Svetlana

6 dicembre 2014

Una partita che non è come le altre

Domani si gioca Inter-Udinese.
Per me non é una partita come le altre oramai da un po'.
No, non staró a tediarvi con la storia della squadra schiava della baldracca di Venaria, e nemmeno del fatto che sulla sua panca - oggi - siedono due personaggi che stimo moltissimo e che mi hanno fatta sentire fiera di essere interista.

 

Il Drago, qui con il mio pc portatile quando ho avuto la fortuna di intervistarlo, si é confermato quello che é. 
Semplicemente un mito. 


The Sverginator é davvero tanto interista e non meritava un sinile trattamento. É successo, non ho mai sentito parole che non fossero comunque di affetto per noi. Anche in questi giorni.
Detto questo, Strama, non sognarti nemmeno di uscire dal Meazza con mezzo punto. Chiaro?