17 dicembre 2017

VAR: perchè no. Vediamo se così è più chiaro

Ordunque. In questo weekend mi ha preso la grafomania.

Noto un certo fermento sui social perché, secondo un arbitro blogger, ieri mariani avrebbe preso la decisione giusta. Incalzato, si è ben presto dileguato, resosi forse conto della sciocchezza messa nero su bianco. Qui il thread incriminato.

Premesso che il considerare un oracolo un arbitro venduto come tale da ravezzani (quello che chiamava come esperto di diritto sportivo l'avvocato di moggi) dovrebbe farvi riflettere un attimino, passiamo ad elencare in maniera a dir poco elementare perché il nostro esperto ha scritto una sciocchezza.

Sì, è vero, ci ho già pensato il mio amico Alberto de il Malpensante; lui, però, è un fine intellettuale e, forse, non avete colto in pieno il significato del suo post.
Provo a riformularvelo io, da perfetta cafona quale sono, in modo da far arrivare il messaggio anche alle menti più semplici.
Baderla per il sociale.

In primis, chiariamo una cosa: il VAR NON è LA MOVIOLA IN CAMPO. Prima vi ficcate nella zucca questo concetto, meglio è.
Questo lo certifica chiaramente l'IFAB, nella introduzione del protocollo di applicazione:
The aim of the experiment is NOT to achieve 100% accuracy for all decisions as there is no desire to destroy the essential flow and emotions of football which result from the game’s almost non-stop action and the general absence of lengthy stoppages. The philosophy is:“minimum interference – maximum benefit”.To ensure that the referee (not the VAR) is the key match official, the referee will always make a decision (except a ‘missed’ usually ‘off the ball’ incident),including the decision that no offence has occurred. The referee’s decision can only be changed if the video review shows a clear error i.e. not ‘was the decision correct?’ but:“was the decision clearly wrong?”
Tanto per spiegarlo a chi vuole "cambiare il regolamento". Il principio ispiratore è chiarissimo: vanno corretti soltanto gli errori chiari, non raggiungere il 100% di accuratezza per ogni decisione, proprio per non spezzettare il gioco. La domanda che sta alla base del VAR non è "la decisione dell’arbitro era giusta?" ma "era chiaramente sbagliata?"

Chiarito questo, passiamo ad esaminare il fatto che ci riguarda.

Partiamo dalla regola numero 9 del giuoco del calcio: quando il pallone è (non è) in gioco?
Punto 1Il pallone non è in gioco quando:• ha interamente oltrepassato una linea di porta o una linea laterale, sia a terra sia in aria• il gioco è stato interrotto dall’arbitroPunto 2Il pallone è in gioco in tutti gli altri casi, compreso quando rimbalza su un ufficiale di gara, un palo della porta, la traversa o una bandierina d’angolo, senza uscire dal terreno di gioco.
Perfetto. È chiaro il concetto. Molto bene. Cosa succede ieri? Il giocatore dell'Udinese crossa, la palla cozza contro Santon, Skriniar spazza. L'arbitro interrompe il gioco e assegna CHIARAMENTE rimessa dal fondo.



Dopo aver fatto ciò (tenetelo bene a mente: DOPO), si reca al VAR e concede calcio di rigore.

E qui entrano in scena tutti saputelli che ieri, alle mie proteste, mi postavano il primo paragrafo del protocollo di applicazione del VAR, che vi riporto perchè ci servirà dopo.
Reviewable decisionsMatch officials make hundreds of decisions in every match, including decisions that an offence has not occurred. It would be impossible, without completelychanging football, to review every decision. Thus, the experiment limits the use of VARs to 4 categories of match-changing decisions/incidents:• Goals• Penalty/ no penalty decisions• Direct red cards (not 2nd yellow cards)• Mistaken identity 
Riassumendo, è usato soltanto per quattro categorie di situazioni (reti, calci di rigore, espulsioni dirette, scambio di identità), e soltanto quando un chiaro errore è stato commesso dall'arbitro centrale.

E qui vi siete fatti infinocchiare perchè vi siete (sarò buona) "dimenticati" del presupposto fondamentale della regola n. 12 "Falli e scorrettezze":

I calci di punizione diretti e indiretti e i calci di rigore possono essere assegnati soltanto per infrazioni commesse quando il pallone è in gioco.

Se l'abito fischia rimessa, tutto quanto è successo dopo non fa parte del gioco che è da considerarsi fermo.

Quindi, avendo l'arbitro fischiato la rimessa, non può più ricorrere al VAR. E questo lo dice chiaramente il designatore rizzoli, non l'ultimo degli stronzi.

Leggete il virgolettato. Grazie @Zelgadis265


Il VAR non può intervenire, banalmente, perché mariani lo utilizza per invertire la rimessa, visto che A GIOCO FERMO NON E' RIGORE.
Per poter concedere il rigore, infatti, è necessario modificare la decisione immediatamente precedente, vale a dire la concessione della rimessa.
Niente cambio di rimessa -> niente pallone in gioco -> niente rigore.

E andiamo un po' a rivederci le fattispecie nelle quali si applica il VAR?
Leggete da qualche parte rimessa? No.
Quindi è evidente che l'arbitro non potevo utilizzare il VAR in quella situazione. Perché se non inverti la rimessa il gioco rimane fermo e quindi il calcio di rigore non può essere concesso. Il tutto da regolamento. Che è chiarissimo.

E per la cronaca, ritenere comunque giusto l'uso del VAR al di fuori delle regole è un principio pericolosissimo: significherebbe legittimare una discrezionalità che calciopoli mollami.
Tradotto in soldoni: alla prima occasione utile ci fischiano rigore per una trattenuta su calcio d'angolo avvenuta PRIMA che l'arbitro fischi la ripresa del gioco.