6 giugno 2012

L'erba voglio esiste solo nel giardino di buffon(e)


"Con i miei soldi posso comprare orologi, terreni, oppure darli a un amico. Ci faccio ciò che voglio anche se sembra che in Italia non sia cosi. Vorrà dire che la prossima volta vi dirò ciò che faccio. E' stata una settimana durissima, è la realtà, inutile nascondersi dietro a un dito". 

Parole e musica di gianluigi buffon(e), capitano della nazionale azzurra, la nuova vittima designata della magistratura.
Della giustizia spettacolo.
Dei magistrati che vogliono farsi pubblicità.

Dove l’ho già sentita questa?

Tanto per la cronaca, caro gigi, QUESTO è giustizialismo spettacolo.


Non capisco come un genio come te non ci arrivi.
Voglio dire, ti sei iscritto all’Università col diploma di terza media: ti credevo un genio!
Non è mica da tutti.

Invece...
Che delusione!
Già mi vedevo a parlare con te della Recherche du temps perdu..

In effetti, dopo avere saputo che avevi perso qualche milioncino di euro alle corse dei cani, qualche dubbio sarebbe dovuto sovvenirmi, in effetti..

Ma torniamo alla “vendetta della magistratura”.
A parte che non sempre si tratta di fughe di notizie: il dubbio che i verbali, una volta depositati, siano documenti pubblici non ti ha neppure sfiorato, n’est-ce pas?

Ma anche fosse, il problema per il nostro amico non è il marcio che sta venendo fuori.
Non è ripulire il mondo del pallone.
No!

Il punto fondamentale è insabbiare tutto.
Negare, anche l’evidenza.
E spostare l’attenzione dal dito (lo schifo) alla luna (il calcio giocato). Coadiuvato, in questo, da Mr.Etica cesare prandelli, strenuo paladino dei diritti degli asciugamani e dei cessi all’inglese.

Siccome le menti geniali non si accontentano della brutta figura ma tengono particolarmente a trasformarla in una figura di m***a, ecco che il nostro Fronte della Cultura si lancia nella più patetica delle dichiarazioni tipiche del clichè del c.d. “ricco scemo”.

Con i miei soldi posso comprare orologi, terreni, oppure darli a un amico. Ci faccio ciò che voglio anche se sembra che in Italia non sia così.

Ecco, magari io i terreni li compro tramite un’agenzia immobiliare e gli orologi in oreficeria. Non dal tabaccaio.
Così, tanto per precisare.

Però no, caro gigi.
In Italia non è proprio così.

Esiste una "leggina" che si chiama "normativa antiriciclaggio" aka Decreto legge 143/1991.

Per dirla in due parole, al fine di fronteggiare il fenomeno del reimpiego nei mercati ufficiali di capitali di provenienza illecita (il cosiddetto "lavaggio di denaro sporco") nonché di contrastare il fenomeno delle frodi, la normativa impone delle restrizioni alla circolazione di denaro contante, libretti di deposito, assegni bancari e circolari, e altri titoli similari.

Quindi no.
Coi tuoi soldi non puoi proprio farci ciò che vuoi.
Puoi, ma nei limiti imposti dalla legge.

Limiti che hai superato.

Infatti, l'articolo 1 stabilisce il divieto di effettuare trasferimenti di denaro contante, libretti di deposito bancari o postali al portatore o di titoli al portatore, di importo complessivamente superiore a 2.000 euro. Lo stesso dicasi per gli altri mezzi di pagamento: vaglia postali e cambiari, assegni postali, bancari e circolari, aventi importo superiore alla soglia dei 2.000 euro, devono recare l'indicazione del nome o della ragione sociale del beneficiario e la clausola di non trasferibilità.

La norma, inoltre, prende in considerazione anche i trasferimenti frazionati, singolarmente di importo inferiore ma complessivamente superiori al citato limite.
Con decreto ministeriale del 19 dicembre 1991, il ministro del Tesoro ha esplicitato il concetto di "operazioni frazionate", statuendo che più operazioni effettuate in momenti diversi, benchè singolarmente di importo non superiore al limite di legge, costituiscono comunque parti di un'unica operazione, "quando effettuate in un circoscritto intervallo temporale e quando la natura e le modalità delle operazioni poste in essere le riconduca a un singolo trasferimento monetario".

Direi che il trasferimento di 1.500.000 Euro in assegni circolari e bonifici ad un tabaccaio nell’arco di sei mesi rientra perfettamente nella casistica sopra descritta.

Che si definisce, in gergo ma anche no, “operazione sospetta”.

E a chi invoca la privacy (si, ho letto anche questo) faccio notare come la segnalazione di tali operazioni sia obbligatoria, per le banche.

Obbligatoria, non un optional.

Articolo 3, comma 6: Le misure [...] si fondano anche sulla collaborazione attiva da parte dei destinatari delle disposizioni in esso previste, i quali adottano idonei e appropriati sistemi e procedure in materia di obblighi [...], di segnalazione delle operazioni sospette, [...] e di comunicazione per prevenire e impedire la realizzazione di operazioni di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo. Essi adempiono gli obblighi previsti avendo riguardo alle informazioni possedute o acquisite nell'ambito della propria attività istituzionale o professionale.

Se non bastasse questo, ci viene espressamente in aiuto il comma 7 dello stesso articolo, secondo il quale “le segnalazioni di operazioni sospette [...] effettuate ai sensi e per gli effetti del presente capo, non costituiscono violazione degli obblighi di segretezza, del segreto professionale o di eventuali restrizioni alla comunicazione di informazioni imposte in sede contrattuale o da disposizioni legislative, regolamentari o amministrative e, se poste in essere per le finalità ivi previste e in buona fede, non comportano responsabilità di alcun tipo.”

Quindi no. Non c’è nessuna privacy da difendere.
Privacyzzatemi sta m*****a, per dirla in Baderlese.

Tra l’altro, sarebbe bastato che l’avvocato di buffon(e) avesse fornito alla Banca, una volta contattato (si, la Banca, prima di inoltrare la segnalazione, chiama il cliente per chiarire) informazioni chiare e precise sul destinatario dei pagamenti.
Non ha ritenuto di volerlo fare.
O forse non ha potuto?

Poi ci racconta che “nella causale del bonifico era scritto chiaramente che l’importo serviva a pagare i 20 Rolex che il mio cliente ha in cassaforte”.

A parte che dovreste vedere le causali di bonifico tra me e mio fratello – un campo dove ognuno può scrivere la prima vaccata gli venga in mente – ma io mi chiedo: da quando i Rolex si comprano in tabaccheria?

No perchè tutti i Rolex transitati presso la Baderla family sono stati acquisiti presso rinomate gioiellerie milanesi.

Non dal tabacchino di via Imbriani.

Così, per dire...

"Vorrà dire che la prossima volta vi dirò ciò che faccio".

Ecco, si. Visto che, come rivelato dall’incartacozze rosa, “ l’80% delle scommesse di Buffon risultano vincenti, un dato sicuramente importante e allo stesso tempo incredibile.”
Si gigi, cazzo!
Si!
Dimmi quello che fai.

Almeno, divento ricca anche io.