10 aprile 2012

Quando la competenza è un optional

“Chi non sa, taccia” (cit. Io)

Una regola che in Italia viene troppo spesso ignorata, per lasciare il posto alle opinioni in libertà.
Che, per carità!, sono anche rispettabili, finchè non cozzano contro la realtà delle cose.

E il calcio ne è un esempio lampante.

Sabato, cagliari-Inter.
Premetto: ho visto il match in replica.
Dalle 14.35 alle 17:00 mi sono sparata una ronfata spaziale.
Però no.
L’effetto-Strama non è finito: anzi!
La caparbietà con cui la squadra ha cercato il pari prima e (invano) la vittoria poi sono segno di un nuovo carattere.
Quindi, sconcerti, accomodati che ti stanno chiamando per il TSO.

Ma torniamo alla partita.

Quel ***** (inserite voi l’aggettivo che ritenete più calzante) di pinilla segna, esulta, viene ammonito ed espulso.

E si scatena la bagarre.

Perchè si tratta di una espulsione “assurda” (cit. massimo caputi, per dirne uno) unitamente al tifosame al quale si accodano tanti interisti che, notoriamente, adorano pigliarlo in quel posto.

Si parte con il “benaltrismo” al grido di “non si fischiano cose peggiori di questa” (infatti andrebbero fischiate anche le cose peggiori, per la cronaca) salvo poi venirmi a rompere i coglioni che “eh, valeri ha fatto bene, Zanetti l’ha presa di mano, Julio Cesar era fallo da ultimo uomo...”.

Si certo. Peccato che nel fallo di mano conti la volontarietà e la regola dell’ultimo uomo non esista più da almeno tre anni.

Ma son dettagli eh!

E poi il solito, meraviglioso, leit-motiv dell’interista-a-90: “tagliavento ha arbitrato a termini di regolamento quindi non possiamo dire niente”.

A termini di regolamento.
Appunto.
Prendiamolo, il regolamento.

Regola n.12 - Falli e scorrettezze
Guida pratica AIA – FAQ n.32
Ad un calciatore è consentito esultare dopo la segnatura di una rete?
Sì, purché tale manifestazione non ecceda per modalità e/o durata (ad esempio se il calciatore si attarda fuori del terreno di gioco o si arrampica sulla rete di recinzione, si copre il volto con la maglia o se la toglie del tutto). Verificandosi tali comportamenti, il calciatore deve essere ammonito.

Leggiamo bene: o si arrampica sulla rete di recinzione.

Si
arrampica
sulla
rete
di
recinzione

Oh, oh!

Ma vuoi vedere che pinilla è stato ammonito – e quindi espulso per somma di ammonizioni – a termini di regolamento?


E allora, di che cazzo stiamo parlando?

Lo domando, in primis, ai giornalisti (ahahahahahha) sportivi (ri-ahahahaha) che da due giorni pontificano sulla materia, senza nemmeno essersi presi la briga di studiare le regole.

Per carità, non pretendo che le sappiate a memoria ma un minimo di infarinatura.. In fondo, è il vostro lavoro.

Io, per dire, so cos’è un CDS, anche se non ho una laurea in economia.

Lo chiedo poi ai calciatori, in questo caso al signorino pinilla che frigna da giorni su twitter per incassare messaggi di solidarietà da una pletora di leccaculo ignoranti in materia quanto lui.
Il festival dell’idiozia ai massimi livelli.
Poi ci stupiamo perchè nel nostro paese la cultura sportiva sia del tutto assente.

Però è strano eh!
Io sapevo che per praticare uno sport – e anche per seguirlo – fosse basilare la conoscenza delle regole.
Che poi, perchè il signorino non accende un cero alla Madonna del Sette Dolori che doveva stare sotto la doccia da ben prima, tipo dal momento delle mani in faccia a Stankovic?
Così eh, tanto per dire...

Altro che la petizione per farti togliere la squalifica.

Io invocherei anche la prova tv, fai te.

E nel mentre, invocherei il Daspo per quegli interisti che si sono messi a mandargli messaggi di solidarietà.
Bravi!
Bravi coglioni!
E poi?

Questo ci segna quando non doveva essere in campo da un bel po’, viene GIUSTAMENTE ammonito ed espulso e voi? Per un RT andate a leccargli il culo mettendovi a 90°?

No ma.. complimenti eh!
Bei tifosi siete!
Soprattutto competenti.
Ci scommetto lo stipendio che siete tra quelli che tagliavento è un figo e magari Mou un chiacchierone..
Personalmente ho fatto presente al petizionista folle quanto segue..


Chiudo con l’apoteosi dell’idiozia e dell’ignoranza perchè questa davvero merita.


Passi per sto entoma che evidentemente cercava un modo per attirare l’attenzione del calciatore di turno ma santiddio pinilla..

Tu al Meazza ci sei stato, no?
Cosa minchia retwitti??

DOVE CAZZO SONO LE RETI???


A meno che questo simpatico burlone non confonda la rete della porta, il cui tocco è legittimo, con l'arrampicata alla recinzione...



...A parte che, Milito, non credo di averlo mai visto "appoggiarsi alla rete" per esultare.. 


6 aprile 2012

"Abruzzo, terra forte e gentile"

Il mio sussidiario la definiva così.


In effetti, era la sintesi perfetta per presentare questa terra dal paesaggio aspro e dolce, mare che è subito montagna.



E i piatti tipici di carne, anzichè di pesce.

Gli arrosticini, la bruschetta, i maccheroni (e NON spaghetti) alla chitarra..




Una terra di pastori, provata da millenni di fatica, di miseria e di silenzio, capaci di slanci improvvisi.

Gente testarda, dura ma profondamente buona.
Persone disposte al sacrificio, allo strazio di lasciare la propria terra. Non molti ricordano che la maggior parte delle vittime di Marcinelle erano abruzzesi.

Abruzzesi con la “coccia dura”, come me.
Io lo sono per un quarto genetico e caratterialmente per 7/8 e mi fa male vedere questa che è anche la mia terra, la terra dove ho imparato a camminare sulla spiaggia, dove ho flirtato, dove sono uscita per la prima volta senza mamma e papà sotto gli occhi di tutti per una tragedia che ancora continua.

Fino a poco tempo prima del terremoto era una terra dimenticata, sembrava che l’Italia, dalle Marche, passasse direttamente al Molise. Fare le vacanze in Abruzzo non era chic..perchè poi?

Tante parole ma fatti pochi.
Non voglio cercare colpe, nè colpevoli.

Ma partire da ciò che è ancora, oggi. ù

Pensare, non dimenticare affinchè ci si ricordi sempre di questo angolo di mondo dove montagna e mare sono una cosa sola..

2 aprile 2012

Napoleone Stramaparte



E’ cambiato il manovratore ed è cambiata anche la musica (quasi cit.).
E questo è bene.

Cronaca di una domenica fuori dall’ordinario, iniziata la sera prima con la mia perversione preferita: il serale di Amici della Defi.

Domenica fuori dall’ordinario, dicevo..
Primo capolavoro, recidermi la retina dell’occhio con una lente a contatto che ha pensato bene di rompervicisi, nell’occhio.
Ne manca un pezzo all’appello. Non so dove sia finito.
Spero di metabolizzarlo o di piangerlo al momento più opportuno, stile Madonnina di Civitavecchia.

Dopo avere carbonizzato un toast, segue il capolavoro: lo smokey da stadio.
Sono o no un’artista?





Quando avrò anche queste ciglia finte sarà perfetto.













Poi via! Sul bolide della mia socia.
Nuovamente unite dopo tanto tempo.

E ora veniamo al succo vero della giornata.
Inter – genoa 5-4.
Si vede che si è ricomposta la catena. In altri tempi, l'avremmo persa.
Una partita ricca di emozioni, vibrante.
Primo tempo visto fianco a fianco con Faraoni e i ragazzi della Primavera (grazie Mauro!).

(C) Ale




















Ecco. A sto proposito. Davide, sei davvero taaaanto caruccio ma c’hai proprio dei gusti demmerda!
Non solo.
Non ha evocato il nome di Milito come richiesto dallo speaker. In più, al terzo gol non si è alzato.
E’ in evidente rotta con la squadra.
E’ crisi Inter.
Dai, incartacozze, guardate che bel piattino polemico vi ho servito.

Dicevo. Gran partita.
Ricca di imprecazioni contro il modesto valeri, il cui ingresso in campo ha cambiato le sorti del match in favore del genoa.
Troppo poco, tuttavia, per battere quest’Inter.

Risultato a parte, comunque, partita tutto sommato tranquilla lato difesa.
Al di là di un forcing iniziale del genoa culminato in 4 calci d’angolo quasi consecutivi, l’Inter piazza 3 biglie alle spalle del billy idol bolso senza troppa fatica.
Milito, Samuel, Milito.
E finalmente, si vedono degli schemi.
Assai evidente su un corner, con la battuta di Chivu che avrebbe meritato miglior sorte.
Mi sono quasi commossa.

Ho visto una squadra con una iniziativa, una identità.
Il gol del genoa nasce da una carambola davvero sfortunata.
Insomma. La classica botta de culo.
Un bel primo passo.

E la curva ci suggerisce il secondo.



















Ecco, Massimo.
Come dico da secoli, sarà il caso di fare un po’ di pulizia e prendere gente valida? Capace davvero?
Anche solo per avere la linea donna delle maglie da gara.
Ieri avevo la maglia da Stramaccioni, quella nera da allenamento.
Una S da uomo.
Mi faceva da vestina.
Sembravo il nano Bagonghi, checcazzo!

Ottimo esordio di Guarin che conferma in pieno la buona impressione che avevo avuto di lui.
Gran fisico, corsa, velocità, piedi buoni e grinta.
E non è neppure al 100% della forma.
Non solo.
Si procura un rigore e, oltre a subire fallo, abbatte pure l'avversario.
IDOLO assoluto.

E veniamo invece alla nota dolente.
L’arbitraggio.
A parte che valeri potrebbe evitare di andare dal parrucchiere di frey a farsi le mèches, anzichè perdere tempo dal coiffeur farebbe meglio a darsi una lettura al regolamento (e con lui parecchi telecronisti..).

Nel dettaglio.
Il primo rigore, su Zanetti. Ridicolo.
Il capitano salta guardando il pallone. Per la dinamica dei corpi NON SI PUO’ saltare con le braccia dietro la schiena. Il cross di sculli impatta all’altezza del bicipite, parte impossibile da nascondere.
Stante la distanza ravvicinata è evidente l’involontarietà del tocco.

E come recita la regola n.12 “il fallo di mano implica un contatto volontario tra il pallone e la mano o il braccio di un calciatore.
Per stabilire la volontarietà, l’arbitro deve prendere in considerazione i seguenti criteri:
• il movimento della mano in direzione del pallone (non del pallone in direzione della mano);
la distanza tra l’avversario e il pallone (pallone inaspettato);
la posizione della mano, che non implica necessariamente che ci sia un’infrazione

e se ciò non bastasse, ecco cosa suggerisce la “Guida pratica AIA”.

4. A quali criteri deve attenersi l’arbitro per stabilire che un calciatore ha toccato il pallone con le braccia o con le mani volontariamente?
Deve valutare se il contatto tra il pallone e la mano o il braccio è voluto dal calciatore o se questi allarga, alza, muove o, comunque, tiene le mani o le braccia con l’intenzione di costituire maggior ostacolo alla traiettoria del pallone.
Non deve però essere considerato intenzionale il gesto istintivo di ripararsi il viso o il basso ventre dal pallone, oppure se, per naturale effetto del movimento corporeo, un calciatore tiene le braccia distaccate dal busto ed il pallone vi urta contro, oppure se per effetto della distanza ravvicinata il calciatore non ha potuto evitare il contatto tra le braccia ed il pallone.

Se valeri, dopo tutto ciò, riesce a spiegarmi la volontarietà del gesto, gli regalo un intero blocchetto di ticket restaurant.

Non contento, il nostro ci vuole davvero convincere che lui è un figo, che non guarda in faccia a nessuno.
E così, reinventa il regolamento espellendo Julio Cesar sul, questa volta si, fallo da rigore commesso per porre rimedio ad una micnhiata di Ranoc.. EHM! Lucio.

Eh si.
Perchè Julio abbatte palacio e quindi il rigore è netto.
Ma il rosso no.
Per un cazzo.

Sempre alla regola 12, scopriamo che “Gli arbitri per decidere se espellere un calciatore per aver impedito la segnatura di una rete o un’evidente opportunità di segnare una rete devono considerare i seguenti fattori:
• La distanza tra il punto in cui è stata commessa l’infrazione e la porta;
• La probabilità di mantenere o entrare in possesso del pallone;
• La direzione dello sviluppo dell’azione di gioco;
• La posizione ed il numero dei difensori".

Bene.
La distanza gioca a favore del rosso, siamo in piena area di rigore.

Peccato che il giocatore del genoa, però, non sia più in grado di mantenere il possesso del pallone perchè se lo allunga troppo nel tentativo di saltare Julio allargandosi e, nel contempo, c’è Lucio che recupera il pallone (posizione dei difensori).

Quindi no.
Non è rosso.
Lo dico per valeri e per tutti i telecronisti che ancora non si sono presi la briga di leggersi il regolamento.
In vigore dal 2009.

Infine, siccome valeri è uomo d’altri tempi e davvero ci tiene a far vedere che non si fa condizionare dal blasone proprio per un cazzo trasforma un gamba tesa di sculli in un fallo da rigore di lucio.

3 rigori.
3 minchiate.















Non è da tutti, in effetti!

Tagliavento, a sto qui, gli fa una pippa.

Certo, mi sarebbe piaciuto vedere qualche altra squadra, non so, tipo una che somma 29 anni di galera ai propri trofei (ahahaha), beccarsi 3 rigori e un rosso assurdo al portiere in casa.
Quali sarebbero state le reazioni, dell’allenatore col gatto morto in testa e delle PI?

Aggiungo due simpatici siparietti.

Il primo con sculli.
Sono straconvinta che abbia trombato la donna ai tizi seduti davati a me.
Non si spiega, altrimenti, come mai si lanciassero contro la balaustra per dirgliene di ogni.

Il secondo col billy idol bolso.
Alle nostre rimostranze sul suo precario stato di forma – anche con la maglia XXL gli si vedono i rolli – ha fatto segno di fare silenzio.

Al che, mi è sembrato opportuno spiegargli dove poteva metterselo, il dito.

Non contento, ha sollevato la maglietta per mostrarci la sua sfavillante forma fisica, evitando tuttavia di alzare anche la canottiera.
Nera.
Che sfina.
O meglio, sfinerebbe.
Perchè si, è proprio una palla di lardo.
E le sue mèches farebbero ribrezzo pure ad una sciampista moldava.

Almeno, quando si è alzato la maglietta Forlan ho visto un addominale in grazia di Dio.
In questi tempi di magra, son cose.

E comunque, dopo ieri, sono sempre più convinta che da Madrid ci abbiano mandato LUI.



Ho trovato inoltre il mio idolo.
Una sciura bionda, non più giovanissima.
Che si lanciava in balaustra ogni trenta secondi per insultare sculli, l'arbitro o chicchessia.
Ad un certo punto, ho temuto lanciasse la borsetta contro il quarto uomo.
Era da filmare perchè descriverla davvero non si può.
Fan-ta-sti-ca!

Chiudo rispondendo al simpatico giocattolaio, che ha affermato ""E non capisco cosa avesse Moratti da esultare - sbotta Preziosi - perché 4 gol in trasferta noi quest'anno non li avevamo mai segnati ad alcuno. È stata un Inter bruttissima, gli è andata bene solo perché nel primo tempo ha trovato una squadra più lenta di lei".

Beh, enrico.
Pensa che 3 rigori fuori casa non te li ha mai dati nessuno quindi diventa anche abbastanza facile segnare 4 gol (3 rigori e una carambola di coscia, per la cronaca).
Pensa anche che la tua squadra è una delle poche che, a quest’Inter “bruttissima”, – quest’anno – ha ceduto 6 punti 6 senza nessuna possibilità di appello o recriminazione.

Non so tu, ma io - fossi in te - qualche domandina me la farei...