29 novembre 2010

Spezzatino in salsa italiana


Indietro non si torna.

L’idea di tornare a giocare tutti al pomeriggio della domenica è assolutamente fuori da ogni logica, volenti nolenti.

Mi spiace per gli amici del 2 anello che erano ancora a tavola ma la tradizione mal si concilia con il calcio moderno e i diritti televisivi che ne sono parte - economicamente - integrante.

Ora, piacerebbe anche a me giocare sempre la domenica, alle 15.00. Così non è, inutile ragionare nel campo dell’impossibile. Meglio portarci sul piano più squisitamente pratico, dunque.

Avvertenza: tutto ciò che segue è scritto in ottica tifoso-che-va-allo-stadio.
Di quelli in poltrona, onestamente, mi importa una cippa un questo contesto. Tanto, a loro, la vita non cambia.

Lo “spezzatino” è il futuro del calcio italiano (cit.).
La Premier League insegna (quasi cit.).

Ora, a me lo spezzatino fa abbastanza schifo: di questa ricetta amo e mangio solo le patate. Bene, la ricetta tout court sarebbe il copiare pedissequamente quanto fatto dagli inglesi. Ma visto che citare la perfida Albione come musa ispiratrice va di moda (qualcuno mi ha detto che dovremmo prendere esempio dalla squadra bianconera di Torino: ecco i danni della legge Basaglia) vediamo di farlo in maniera seria, con spirito critico e valutando cosa può essere copiato e cosa, invece, va adattato.
insomma, cerchiamo di prendere solo le patate.

Patate che, nel nostro caso, corrispondono al comunicare ad inizio stagione tutti gli orari di tutte le partite anziché giocare sull’effetto sorpresa consentendo, al tifoso-da-stadio di programmarsi la vita, magari usufruendo degli sconti “prenota in anticipo” offerti dai Tour Operator.
O, magari, evitando di arricchire le società farmaceutiche per broncopolmoniti fulminanti a seguito raffreddamento.

Ora, capisco l’audience.
Ma giocare alle 20.45 di dicembre, a Milano mi pare proprio un’idea demmerda.

Sia per lo spettacolo, sia per il clima da inferno di ghiaccio (vedi Inter-Lazio a -10°, lo scorso anno) rischioso per i giocatori che per i tifosi, trasformati in ghiaccioli.
A questo proposito, vi mostro una foto scattata lo scorso anno a tale partita.
Io sono quella al centro, vestita di rosa.















E non preoccupatevi.. ho già l'ispirazione per un bel post sugli stadi...
Aggiungiamo poi che tutti i tifosi non milanesi che devono sobbarcarsi un viaggio di ritorno allucinante, in quelle condizioni.

Il che mi fa dire che si, tu interista che vieni da Civitavecchia una volta l’anno (ovviamente al derby, mica a Inter-Brescia) NON puoi avere gli stessi diritti di chi si spara 500km ogni settimana per seguire l’Inter.
Decisamente, no.

Tra l’altro, un clima più favorevole potrebbe portare più gente allo stadio con enorme beneficio delle inquadrature sugli spalti oggi, troppo spesso, vuoti.
Capito signor SKY? Capito sig. Premiu (cit.)?

A questo proposito, lo spezzatino all’inglese – con partite al venerdì e al sabato – dovrebbe prevedere il non coinvolgimento di squadre che hanno una tifoseria “non locale”.
Inter, cugin(astr)i e squadra bianconera di Torino, infatti, hanno tifosi che si sobbarcano, come detto, trasferte da tutta Italia. Impossibile chiedere loro di farlo il venerdì o il lunedì, giorni notoriamente lavorativi.
Il primo che mi dice “eh ma venerdì non c’è problema: si riposano il sabato” si becca uno sputo in un occhio. Io lavoro a un quarto d’ora dallo stadio e non ho problemi: esco dall’ufficio e sono li.
Io.
Chi deve spararsi 400km, magari, preferisce prendere ferie per altri motivi. Già il fatto che si puppi quella strada è notevole. Pretendere anche una fetta di culo all’osso mi pare eccessivo.



 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Per quanto sopra e vista la premessa dell’”indietro non si torna”, trovo che l’aggettivo “assurdo” utilizzato dalla Nord per la partita all’ora di pranzo sia molto poco azzeccato.

In tutta sincerità è il minore dei mali.
Per inciso: non preoccupatevi, in settimana ne avrò per il casms e le assurde – quelle si – proibizioni per Lazio-Inter.

Dicevamo..
Ieri faceva un freddo porco, pioveva a dirotto: meglio giocare alle 12.30 – e avere poi il pomeriggio libero per fare un eventuale pisolino che compensasse la sveglia mattutina alle 9.30 dopo essere andati a nanna alle 4.00 - che alle 20.45 e rischiando la polmonite.

O no?