11 maggio 2016

L'autorevole esercizio dell'autorità (o del caso Gnoukouri)


... Ovvero, come essere forte coi deboli e debole coi forti.

La notizia é di oggi: il 16enne Wilfred Gnoukouri, attaccante degli Allievi di Cauet, é stato squalificato fino al 9 maggio 2018.

Cosa é accaduto?
Cito quanto riportato da Giovanni Capuano, su Panorama: il racconto é talmente puntuale che mi pare sciocco sbattermi per riprodurne uno simile.

"Nel video si vede un ragazzo con la maglia numero 7 avvicinarsi all'arbitro per protestare dopo un fischio. Parla stando a distanza, prende un cartellino giallo e viene allontanato da un compagno. Quindi torna sui suoi passi e prosegue nella contestazione. Viene espulso e di nuovo spinto via dal compagno. Non contento insiste nella protesta, allunga una mano verso il volto del direttore di gara e la appoggia senza particolare violenza. Non uno schiaffo o un pugno, forse una manata. L'arbitro si gira, fischia la fine e manda tutti nello spogliatoio: gara interrotta e sconfitta a tavolino".
Vi posto anche il video, cosí che non dobbiate andare a cercarvelo.



Allora, signori miei.
Partiamo da un concetto chiaro: il ragazzo HA SBAGLIATO ed é GIUSTO che paghi. L'Inter lo ha sospeso a tempo indeterminato e hanno fatto bene.

Epperó... Epperó c'é un problema.
Due anni.
Una squalifica pesantissima che, di fatto, sancisce la fine della sua carriera come calciatore.
Perché fermarti a 16 anni questo significa: dire addio ai sogni di gloria.

Ora, potrei anche essere d'accordo in linea di principio ma siccome non sono una deficiente come i tanti giustizialisti che ho letto oggi (e che spesso hanno blaterato senza manco avere visto le immagini) mi addentreró in una analisi, leggermente piú intelligente, della faccenda.

Mi raccomando, tenete sempre sott'occhio il filmato che ci servirà.

L'arbitro sospende la partita.
Ora, chi ha visto almeno una decina di partite nella sua vita sarà d'accordo con me nell'affermare che un arbitro che si comporta cosí, in un torneo allievi, sia adatto al massimo ad arbitrare i pulcini.
Se sospendi una partita per una situazione del genere, in cui un solo giocatore sta avendo un atteggiamento sopra le righe, in una situazione come quelle che ora vi mostro che cazzo fai?
























Non lo so... Invochi i caschi blu? Chiami la contraerea? Chiedi asilo politico al Vaticano?

Sinceramente, se uno sospende la partita per un fatto simile ha un solo, unico, problema: non é adatto a fare l'arbitro perché incapace di reggere la pressione.
Punto.

Non solo. Non contento, il nostro ha pensato bene di redigere un referto quantomeno fantasioso. Cito tale referto: sempre da Panorama: "Ammonito per proteste, offendeva l'arbitro. Alla notifica del successivo provvedimento disciplinare, colpiva volontariamente e con forza il direttore di gara al volto (mandibola destra) con mano aperta, provocandogli dolore fisico tale da determinare l'arbitro alla conclusione anticipata della partita. Mentre il direttore usciva dal terreno di gioco, lo stesso giocatore manteneva un comportamento minaccioso e tentava di aggredirlo nuovamente, desistendo dalla grave condotta solo in quanto trattenuto da un dirigente della propria Società". 

Praticamente, Gnoukouri é una specie di Rocky Balboa con un destro d'acciaio. 

Oppure l'arbitro é parente stretto di Pavel Nedved (o di peppe poeta) altrimenti non si spiega.

Confrontate la versione del direttore di gara col video di cui sopra... Qualche incongruenza emerge.

Ma veniamo al punto focale: l'entità della pena che, per essere giusta, deve essere proporzionale alla colpa. 
Ora, a chi ciancia di autorità ad minchiam vorrei chiedere: che fiducia puó avere nella medesima autorità un ragazzo che si vede stroncare la carriera da un rappresentante della stessa inadeguato, giusto per non prendersi una querela?

L'autorità deve essere autorevole, non autoritaria. Un arbitro incapace di farsi rispettare, che perde la testa e distrugge la carriera a un sedicenne con un referto quantomeno discutibile, che razza di autorità puó incarnare?
La pena deve servire ad educare, non a distruggere. Cosa potrà imparare da questa vicenda?
Anche perché, signori miei, stiamo parlando di un sedicenne. Che ha sbagliato, certo, ma a quell'età é ancora concesso.

Siccome tutta la vicenda fa riderissimo, vi riporto le parole del giudice sportivo che lo ha condannato (si ringrazia Dondiego): "L'attività di Giudice Sportivo è utile per il suo lavoro di avvocato? "La sostanza è diversa. Però è un'esperienza formativa che mi aiuta a rapportarmi con il mondo della GIUSTIZIA e responsabilizzarmi nella VALUTAZIONE DEI FATTI e delle DECISIONI".




Ora, signora mia...
Capisco che lei sia giovane, che questa é una "esperienza formativa" ma proprio perché si parla di valutazione dei fatti sarebbe opportuno informarsi poiché la legge dovrebbe essere uguale per tutti.

Dovrebbe.
Perchè 2 anni sono un'enormità se si pensa che l'allenatore della j**e, per la vicenda del calcioscommesse, ha scontato 4 MESI di squalifica (4 MESI!!!) con tanto di rientro trionfale celebrato dalla conte-cam, su sky.
Mauri, finito perfino in gattabuia nell'ambito della medesima vicenda, 6 mesi.
Cioè... Gente maggiorenne, vaccinata, professionisti che SI VENDEVANO le partite hanno potuto tornare in campo dopo pochi mesi (Doni prese tre anni, poi - poi - diventati 5); una squadra condannata per illecito sportivo in tutti i luoghi e tutti i laghi che si becca una blanda serie B e sto ragazzo due anni?
Mi direte... Vabeh, ma son cose diverse.
Perfetto.
E allora facciamo un confronto alla pari.

Cominciamo la nostra piccola ma esemplificativa carrellata:


Pasquale Bruno, classe 1962.
Otto giornate.


Antonio Cassano, classe 1982.
Due giornate.



Sempre Antonio Cassano, sempre classe 1982.
Cinque giornate.



Gonzalo Higuain, classe 1987.
Quattro giornate di squalifica, poi ridotte a tre.