30 marzo 2012

Erba di casa mia..




E come sempre, io ho ragione.

Solo che, se lo dico io non mi caga (quasi) nessuno.

Lo dice Guardiola e si scatena il dibattito.

Tanto per rinfrescarvi la memoria, da mesi vado dicendo che a San Siro c’è un terreno a dire poco indecente.

Non giorni.
Non settimane.
Mesi.


 

 











A parte qualche dichiarazione del buon CR73 la cosa è sempre passata sotto silenzio.
Finchè non se ne è lamentato l’allenatore del bar-cellona.

E qui si apre il bivio.
Perchè – ma guarda! – anche questa volta entra in campo la PI.

Si apre il dibattito sul campo?
Ovviamente no.
Anzi, il terreno sembra incredibilmente diventato un tavolo da biliardo e si accusa il Barcellona di scarso fair-play.
Che è vero, per carità.
Solo che questa, forse, non è l’occasione giusta per farlo.
E invece, con la gran faccia da culo che contraddistingue le PI, il sig. pellizzari – giusto per tirarne fuori uno a caso - ci piazza sul corsera un memorabile pezzo sul “fair-play ad intermittenza” dei catalani, riesumando perfino gli aspersores.

Quando lo dicevamo noi, ci ridevano in faccia.
Tutti ad esaltare il modello bar-cellona, i meravigliosi catalani, l’orgoglio blaugrana e via discorrendo, trattando noi come i figli della schifosa.

Interessante, nevvero.

Bellissime le acrobazie dei padroni di casa e della Uefa.

I primi ci ricordano che le condizioni generali del prato «sono state ritenute idonee sia dagli arbitri sia dai delegati Uefa nel corso del sopralluogo di mercoledì mattina».

Che poi l' AD della medesima società dichiari che "In questo campo si perdono punti e ci si fa male" immagino sia un dettaglio...

Anche la stessa Uefa ci tiene a sottolineare come il campo di mercoledì sera fosse a norma. Giorgio Marchetti, direttore delle comunicazioni, pur riconoscendo le «condizioni non ideali», spiega: «Il Meazza era praticabile, poi normale che ci sia una differenza tra campo praticabile e ideale. È un problema noto, non so se sia risolvibile nel breve tempo».

Certo.
Tutto giusto.

Vorrei solo far notare che, in base al regolamento del giuoco del calcio le cause che determinano l’impraticabilità del terreno di gioco sono le seguenti:

A) neve o fango: quando l’entità è tale da non consentire il rimbalzo del pallone ed ai calciatori di giocarlo regolarmente;
B) ghiaccio: quando, in più zone del terreno di gioco, vi sono strati di ghiaccio o di neve ghiacciata che costituiscono pericolo;
C) pioggia o allagamenti: quando il pallone non rimbalza, galleggia in più zone del terreno di gioco e quando le diffuse pozzanghere non consentono una idonea segnatura del terreno stesso;
D) vento: quando la sua intensità non permette al pallone di rimanere fermo nelle riprese di gioco;
E) insufficiente visibilità a causa di nebbia o sopraggiunta oscurità: quando l’arbitro non è in grado di vedere, da una porta, la totalità del terreno di gioco; naturalmente, compresa la porta opposta.
Qualora l’arbitro ritenga che detti impedimenti abbiano carattere temporaneo, inviterà le squadre a tenersi a disposizione per il tempo che riterrà opportuno. In caso di impedimenti definitivi, decreterà la sospensione definitiva della gara.
L’arbitro, in caso di sospensione temporanea, dovrà ricordars:di annotare il minuto di gara in cui è stata interrotta, dove si trovava il pallone all’atto dell’interruzione e come eventualmente dovrebbe essere ripreso il gioco; di avvertire le squadre, tramite i capitani, e gli assistenti ufficiali o di parte di rimanere a disposizione, fino ad avviso contrario.
Comunque, l’arbitro dovrà riferire quanto accaduto nel rapporto di gara

Quindi, miei cari, di che minchia stiamo parlando?

E’ OVVIO che la Uefa abbia considerato idoneo e “praticabile” - fate bene attenzione a questo termine - il campo.
Perchè la “praticabilità” non era in dubbio stanti i dettami del regolamento, che prende in considerazione solo le avverse condizioni meteo.

Riprendiamo e rileggiamo in questo senso le dichiarazioni del portavoce Uefa:

«Il Meazza era praticabile, poi normale che ci sia una differenza tra campo praticabile e ideale. È un problema noto, non so se sia risolvibile nel breve tempo».

Era praticabile poichè non pioveva, nè nevicava, nè c’era vento nè nebbia.
Grazie al cazzo.
Mica si sta parlando di questo.

Si parla di un terreno dal quale si alza sabbia sulle fasce (vista con i miei propri occhi a Inter-bologna), irregolare, pieno di buche, scivoloso.

A mio conforto, cito un articolo de l’équipe, che certo non potrà essere accusato di partigianeria:
Car outre l'épisode des penalties, c'est surtout l'aire de jeu catastrophique qui n'a plus au technicien. «L'Inter et le Milan méritent une meilleure pelouse. A chaque fois qu'on est venu ici, cela a été très difficile».

Di cazzo di lamenti Pep? Il terreno era praticabile.
Non ideale.
Nemmeno decente.
Ma PRA-TI-CA-BI-LE.

Quindi sei antisportivo.
Non hai fair-play se non quando vinci.
Certo.
Adesso ve ne accorgete..
Adesso che dice una cosa sacrosanta.
Quando i culè aprivano gli aspersores e ci madavano i mossos d’esquadra per arrestare Eto’o andava tutto bene.
Era Mou il piangina.
Era invidioso, antisportivo, geloso di Guardiola quando denunciava cose vere e sacrosante.
Arrivarono pensino a scansionare le foto della sua esultanza, per capire se davvero stesse festeggiando coi tifosi dell'Inter in piccionaia o volesse "provocare" i tifosi blaugrana, giustificando così la reazione di valdès. (ringrazio aldosireniomio per la rimembranza).

E’ incredibile come episodi passati sotto silenzio – come le minacce di Piqué – improvvisamente tornino buone quando sono funzionali alla prostituzione.

Ma spiegatemi una cosa, miei cari adepti del fair-play.

Se il campo di San Siro è così idoneo e praticabile, com’è che si è deciso di passare al sintetico misto?


28 marzo 2012

Mi sono persa qualcosa?
(Parole, parole, parole..)

Il mondo del calcio vive di stereotipi.
Stereotipi che, a volte, diventano mantra.

Un'arma a doppio taglio.
Con la giusta ironia, possono far passare concetti scomodi.
Se usati male, o senza intelligenza, ti fanno cadere nel ridicolo in due nanosecondi.

Temo che la fattispecie di cui andrò a trattare rientri a pieno titolo nel "caso B".

E' da domenica che mi pongo qualche domanda.
Anzi, una.

Sogno o son desta?


27 marzo 2012

Stramaccioni per te.. Ho ingaggiato stasera..

Ciao singer!

Grazie, nonostante tutto.

Grazie per esserti preso anche colpe non tue.
Un po’ meno grazie per la tramontana che sembravi avere perso, privilegiando altri principi che non la migliore formazione alla faccia di tutto e tutti.
Grazie soprattutto per questo:


Ah, grazie anche per la signorilità dimostrata nel risolvere il contratto anzichè vivere per due anni alla facciazza nostra.
Vero, smemorato di napoli?

Comunque...

Che figo!

26 marzo 2012

Toc toc.. Tosel? E tre!

Un post veloce, solo per esprimere qualche rapido concetto che esula dalla partita.

Tanto, ci hanno già pensato gli esperti a commentarla (a proposito.. In che posizione giocava Ranocchia, ieri?).

Confesso di avere apprezzato l’onestà profusa dai gobbi nella loro coreografia.
Non è da tutti esporre così candidamente la refurtiva.
Bravi!


19 marzo 2012

Filippo, o la PI alle elementari

(C) ALE
Eccola qui, la piccola scolopendra.
Oramai sono chiare due cose:
1) filippo porta sfiga
2) filippo è una manovra commerciale orchestrata da un genitore indegno.

Perchè oramai è chiaro: primo tempo a san siro, giusto il tempo di portare sfiga coi suoi amuleti della minchia sul rigore di Milito (ma rivederla, la lista dei rigoristi? Che dici Cla'? Facciamo che in amichevole li tira Milito e in gara il Pazzo? Dai!) secondo tempo a telelombardia, il covo riconosciuto della PI.

Beh, ribadiamolo ancora.
Noi non siamo filippo.
filippo avrebbe anche affettato le ovaie.


Per un tifo severo, arcigno e mai domo.

14 marzo 2012

Di Eliminazioni, Daspi ed altri sinonimi

Ieri sera, va in onda quello che è – molto probabilmente – l’ultimo atto di sette anni magnifici.

Ma che, probabilmente, non sarà l’ultimo atto del tifosame che infetta san siro, a partire dalla piccola scolopendra motivo e genesi dell’Inter club Erode.

Voglio girare coi Daspo in tasca e distribuirli come si da via il pane.
Ieri sera, tipici occasionali dietro di me, di bambino dotati.
Pòra gioia, un destino già segnato.

Ora, ragazzi.
Ieri sera avevamo un gran bisogno dell’Altissimo, affinchè buttasse un occhio benevolo.
Non mi sembra una grande scelta tattica continuare a nominarlo invano, no?
Chiaro che poi si incazza.

Per non parlare degli insulti ai nostri.
A tutti.
Indistintamente.

13 marzo 2012

Piccolo vademecum per questa sera


Se non sapete parcheggiare, state a casa.

Se siete occasionali, state a casa.

Se siete tifosotti, state a casa.

Se avete comprato il biglietto sull'onda dell'entusiasmo post-derby (ergo rientrare pienamente nella categoria tifosotti), state a casa.

Se siete tra quelli che "pago ergo sum", state a casa.

Se vi atteggiate a tifosi disincantati, state a casa.

Se non avete voglia di tifare dal primo all'ultimo minuto, state a casa.

Se non avete voglia di lasciare almeno una corda vocale al Meazza, state a casa.

Se vi credete intenditori di calcio, state a casa. (Tanto, non lo siete).

Se avete intenzione di fischiare o rompere i coglioni, state a casa.

Se non ci credete, state a casa.


Se non siete daccordo con quanto sopra, la strada è questa.

12 marzo 2012

Cucinami sta mi***ia

Non sono solita occuparmi di calcio minore, lo sapete.

Al contrario, sono in prima linea quando si parla di rispetto (delle donne, ma non solo).

Orbene, ieri – dopo milan-lecce – va in onda un “simpatico siparietto”, protagonisti ibrahimovic e vera spadini, ex bilan channel, oggi inviata di sky sport per il bilan.

Così ce lo descrive l’asettico (ahahahhahah) corriere della sera.

I fatti: dopo il gol e la vittoria contro il Lecce, l'attaccante del Milan si è fermato per un'intervista a bordo campo con la giornalista di Sky, che gli ha domandato anche della discussione con Massimiliano Allegri a Londra. Evidentemente l'attaccante non ha gradito le domande. «Vi dovete informare prima di dire le cose», ha detto Ibrahimovic prima di cominciare un'altra intervista in diretta davanti alle telecamere di Mediaset.

«CHE C.... GUARDI?» - A un certo punto, rivolto alla giornalista di Sky che assisteva all'intervista poco distante, Ibrahimovic ha detto «Che cazzo guardi?» e le ha lanciato l'elastico. Quindi la giornalista si è allontanata, e lo svedese è rientrato negli spogliatoi. A fine gara Ibrahimovic aveva risposto con mezze frasi alle domande della giornalista nella consueta intervista flash di Sky, soprattutto quando gli era stato chiesto del presunto dissidio con Allegri dopo la partita con l'Arsenal. «Sei uno di loro che parlano tanto», aveva detto Ibrahimovic alla giornalista.
Si sussurra anche di un “vai a cucinare” che dà origine al titolo. E visto che – o proprio perchè - viene riportato solo dalle testate nerazzurre mi viene da crederci.

Caro zlatan, a parte che mi sembravi doppiato su quel “cazzo guardi?” – frase per la quale PRETENDO il copyright – ma pensi davvero di essere figo così facendo?

E comunque si. "E' una di loro che parlano tanto". E' una giornalista. Come giornalisti sono gli altri lecchini che ti circondano.

Ma soprattutto.. Fai il pavone tu che hai una moglie che notoriamente ti tiene per le palle? Tu che ti tenevi mano nella mano con piqué? Ma per favore! Ma vai tu a cucinare!



Per Gerard o Helena, non è un problema mio.

Piuttosto, vorrei soffermarmi sulle reazioni al (dis)gustoso siparietto.
Se è vero che i giornalisti (?) italiani sono mediamente delle PI, è anche vero che il rispetto non può mai mancare. Passi per il “cazzo guardi” che definisce in pieno il personaggio – un vero esempio per le nuove generazioni – ma il lancio dell’elastico è roba da lancio del microfono in risposta.
Personalmente, per molto meno, ho sfanculato la moglie di Schumacher, anni fa. Ma questa è un’altra storia.

Dicevo..
La roba veramente disgustosa è la risatina gallinesca dell’inviato di mediaserv (mai soprannome fu più azzeccato): facile schierarsi col “figlio del capo” in senso lato, vero?
Facile leccare il culo al più forte con la risatina tipo le barzellette insulse del capo alla macchinetta del caffè, n'est-ce pas?

Com’è che i giornalisti, tanto bravi a fare fronte comune ai tempi di Mou, qui dimenticano ogni principio corporativo e si schierano, di fatto, dalla parte di chi DAVVERO offende una persona che sta lavorando?

Per cosa poi?
Per essersi sentito rivolgere delle domande più “scomode” (scomode, poi) del solito “allora, figone, quest’anno punti al triplete e al pallone d’oro?”
Non so chi fosse quell’imbecille dell’inviato ma spero vivamente che la sua donna – ammesso che ne abbia una – se la cucia e non gliela ammolli più per il resto dei suoi giorni.
Spero gli tocchi cucinare e si avveleni con la sua stessa sbobba.
E spero che sua madre gli spacchi la testa a colpi di mestolo.

E la degna chiusura dell’incidente...


Questa volta però Ibra ha fatto un galante passo indietro, chiamando la giornalista pochi minuti dopo l'incidente e chiarendosi con lei.



No.
Momento.
Galanteria: Comportamento premuroso e servizievole di uomini verso le donne.

Qui non c’è nessun comportamento “premuroso e servizievole.” Non c’è nessuna “galanteria” da compiere. Come se una donna meritasse un trattamento diverso da un uomo.
Qui c’è una chiamata DOVEROSA, a prescindere dal sesso. (Galantizzatemi vostra sorella, redazione online del corriere).

E non c’è bisogno di un “chiarimento dell’incomprensione”, come ci racconta il sito ufficiale diretto da mauro sumà.
Nessuna incomprensione.
Quale sarebbe l’incomprensione? Forse che la spadini non sa cucinare? O che ibra non ha preso bene la mira perchè, in realtà, intendeva regalare l’elastico alla spadini, scambiata per una groupie? Così eh.. Per capire.

Non c’era nulla da chiarire. Ma solo scuse da porgere.
Scuse che anche il servo dovrebbe porgere, per quella risatina del cazzo.
Scuse che non ci sono state.

Ed è davvero strano che la categoria dei giornalisti non intervenga, non diserti le prossime conferenze stama del bbilan.

Eh si.

Perchè un “figlio di p*****na” detto in un momento ben più teso, in un contesto ben diverso, portò a questo..

Ha fatto una cosa che Mourinho non ha ancora fatto...
"Già detto prima. Se il suo collega fosse seduto qui in sala stampa, sulla sedia che solitamente occupa, gli avrei chiesto scusa senza nessun tipo di problema. L'ho già detto. Posso forse dire che non è vero che l'ho insultato? Sono più uomo se affermo questo? Io dico che l'ho insultato e vi spiego il processo che mi ha portato a farlo. Sono d'accordo sul fatto che non avrei dovuto utilizzare parolacce e offenderlo, ma per me è tutto finito".


Stando qui e accettando questo confronto forse è finita per Mourinho, ma non per noi. Al di là del problema con Andrea Ramazzotti, noi domenica avevamo già capito che era mancata la comunicazione tra Mourinho e l'ufficio stampa, ma c'è anche quello che è accaduto in Champions e che sta accadendo da un po' di tempo. Mourinho ci ha abituato a una comunicazione molto diversa...

[...]

Allora, diciamo così: non riusciamo a capire perche Mourinho, nonostante abbia il consenso della mezza Italia interista, che gli riconosce di essere un grande tecnico e comunicatore, abbia questo tipo di atteggiamenti. Si avverte nettamente che c'è qualcosa che non va, come se si fosse rotto qualcosa...
Si che si è rotto qualcosa.



Le nostre ovaie (o i coglioni, a seconda).

Di voi.

Di una stampa partigiana ed adulatrice servile.
Che per una parolaccia detta in un momento di nervosismo dopo una brutta sconfitta ha svergato per mesi, blaterando sulla dignità (ahahahaha) della professione e quant’altro, arrivando perfino a disertare le conferenze stampa (ma seguendosele su Inter Channel, alla faccia della coerenza)?

Lanciare una qualsiasi cosa addosso, oltre che rivolgersi in quei termini ad una giornalista che era li – autorizzata, a differenza di ramazzotti – a fare il proprio lavoro vale meno di un insulto?
Dov'è il fronte comune, dove sono i comunicati stampa dell'USSI?
Perchè per Mou o - meglio - CONTRO Mou avete fatto fronte comune per ben meno?

Niente niente il problema non è l’offesa recata vostra dignità (anche perchè dovreste avercela, per offendervela) ma il colore della maglia di chi compie il gesto?

Ma vuoi dire?

11 marzo 2012

E alla fine arriva Wally



Ok.
Un titolo demmerda.
Ma ho (ri)visto il film che me lo ha ispirato una settimana fa e ci cascava proprio a fagiuolo.
E poi è sempre complicato fare titoli, quindi..

Veniamo a noi.
Venerdì.
Il creatore mi risparmia il momento mostruoso del rigore sbagliato da Milito (e cazzo Principe!!! 'Na volta che ce ne danno uno..) perchè, mentre Diego perpetra il terrificante delitto, sono in macchina che torno dalla lezione di danza.
Accendo la tv sulla traversa di Sneijder - migliore in campo o quasi - e già lì partono le puttanaminchia del caso.
A proposito Wes, complimenti per il posizionamento isterico della palla su quella punizione nel secondo tempo, non mi sono mai divertita tanto.
Forse perchè, a differenza di troppe altre volte, ero tranquilla.
Atmosfera da regalo di compleanno?
Forse.

Vorrei portare la vostra attenzione sull'esultanza di Wesley al gol di Wally.
Alla facciazza di tante, troppe PI incarognite perchè non se li caga manco di striscio, l'atteggiamento del nostro numero 10 non sembrava propriamente quello di uno cui fotte sega dell'Inter e che se ne vuole andare.

Così, tanto per precisare.
Fatto sta che vedo una squadra diversa.
Attenta, precisa.
Ricordo l'infarto solo su una occasione di pellissier e questo è bene.
Non devo gridare neanche troppo spesso "Lucio DALLA" e anche questo è un bene.

Ottimo anche questa sera Poli (che non è da Inter, vi ricordo sempre) che finalmente parte dall'inizio. Senza offesa, Deki e Cuchu, ma "giocare meno, giocare meglio" vi si applica alla grande.
Se CR73 continua così, qualche speranza c'è.

A proposito,ha pianto lui e ho pianto anche io.
Vuoi la tensione, vuoi l'ansia, vuoi la stanchezza post-allenamenti (e post shopping, ok, ma questi non sono cazzi vostri. Almeno oggi) pure io mi sono commossa.
Ha dimostrato di tenerci alla squadra (tanto, se lo esonerassero, i soldi li prenderebbe lo stesso, quindi..).
E ciò è bene.
Mi piace questa cosa.
Grande singer!

Poi, stamattina, apro la mia personale rassegna stampa e cosa ti trovo?

Due mesi dopo?
No.
Momento.
Fatemi capire.

Ricordo di avere assistito ad un Inter-lazio 2-1 in data 22 gennaio.
Quindi, a casa mia, al massimo è un mese e mezzo dopo. Se proprio vogliamo pidocchiare sui numeri.
Se invece guardiamo i mesi senza vittorie ci fermiamo a uno.
Ma lo sappiamo, come cantava quel bilanista di jannacci, "l'importante è esagerare" (usata - tra l'altro -  come colonna sonora dalla DS il giorno del nostro 80 compleanno, un Inter-Roma 4-2). Nel caso delle PI, sempre a nostro sfavore.

Ma la perla qualunquista dell'articolo arriva nell'ultimo paragrafo:
E con il Chievo in bambola, Zanetti confeziona il cross del 2-0 per Milito. Un tango argentino. Olè.

Olè??
OLE'??
Ma che cazzo c'entra Olè col tango?
Me lo potete spiegare?
Poi è ovvio che la gente vota vieri a Ballando con le stelle..

In tutto questo che dire..
Spero che martedì, al Meazza, ci sia il tutto esaurito (o forse no, visto che non saprei dove sedermi stanti le impalcature che occupano MIO (PAGATISSIMO CON LARGO ANTICIPO) posto.
Serve tutto il nostro appoggi per spingere i ragazzi verso un'impresa non certo impossibile.

Appoggio.
Sostegno.
Tifo.

E il primo che fischia...





9 marzo 2012

104 volte auguri

104 anni di passione, di attese, di sfide, di vittorie e di orgoglio.





Di TANTISSIMO ORGOGLIO.

Perchè noi siamo comunque l'Inter e voi non siete comunque un cazzo.

A prescindere.






8 marzo 2012

Inter club Erode

Nasce ufficialmente l'Inter club Erode.

Ispirato da filippo e dai suoi genitori della cui voglia di apparire che davvero me le hanno fatte a fatte.
Difficile credere spontaneo uno striscione accuratamente stampato dalla copisteria.

Una cosa è certa: il primo che pesco a farsi la foto con filippo e i suoi striscioni della minchia lo scaravento nel fossato.
Finchè c'è, utilizziamolo.
Sono stanca dei perdenti. Specie di quelli che si nascondono dietro ai figli.
Nel mio ufficio non entra nessuno per provare a pigliare per il culo.
Si, ok. Io sono una iena. Ma non entrano perchè sanno che troveranno pane per i loro denti.
Testa alta.
Fiera.
Fiera di essere interista.
Nella buona e nella cattiva sorte.



Che poi, in realtà, a me piacciono i bambini e io paio piacere a loro.
Sono i filippi a starmi sulle ovaie.

Certo, nel giorno della festa della donna un titolo simile può apparire alquanto dissonante.
Infatti, lo è.

Come già sapete, io non festeggio l'8 marzo.
E non sono nemmeno soave, carina, delicata (figa si ma è un altro discorso)  come nell'immaginario collettivo una donna debba essere.
Sono sboccata, acida, odiosa, antipatica e materiale.
VacuaH al punto giusto.
Vi segnalo, a questo proposito, questa intervista alla mitica Sabina Ciuffini, che condivido sin nelle più remote virgole.

Decido IO se, quando e come uscire con le mie amiche e cosa fare.
Cena, strip maschile, se fruire dei servizi di un gigolò.
Non me lo faccio dire dall'industria dell'intrattenimento che sulle nostre discriminazioni ha construito un business.
In più, le mimose puzzano di piscio di gatto (cit.).

Cito da Wikipedia (tsk!): "La giornata internazionale della donna (comunemente definita festa della donna) ricorre l'8 marzo di ogni anno per ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze cui esse sono ancora fatte oggetto in molte parti del mondo."

Come posso festeggiare sapendo che la giornata - evidentemente - viene celebrata perchè esistono ancora discriminazioni e violenze sulle donne?
Questo me lo dovreste proprio spiegare.

Ma non voglio tediarvi con le mie rivendicazioni femministe troppo a lungo (il giusto, solo affinchè ne prendiate coscienza e vi comportiate di conseguenza) se non trasponderle nel mondo del tifo.

Sempre al matrimonio di cui al post precedente.
In onda, genoa-parma. A proposito, non avevo mai visto 7 minuti di recupero, fichissimo!
Arriva un gobbo complottista (gioia! Mi ha fatto quasi tenerezza!): "sei del parma?".
"No."
"Ah, sei del genoa?"
"No." (Tra me e me: "Cazzo, ma uno può guardare una partita solo se è tifoso?")

*Faccia inebetita*

"Mi piace il calcio. Tifo per un'altra squadra, ho l'abbonamento e mi piace il calcio. Ergo, se c'è una partita la guardo"
"Ah! E' strano per una ragazza".



Minchia tenetemi!
Siamo nel 2012 e ancora una donna che segue il calcio fa strano?
Che poi, guardatevi le minchiate che scrivono certi giornalisti uomini: loro ci possono state in uno stadio e io (che scrivo cose sensate, competenti ed intelligenti) no?

Capisco ancora quando andavo a scuola, anche se non ho mai capito perchè i prof dovessero sfrantumare l'utero a me perchè ero interista mentre non avevano niente da dire sulle mie compagne che si strappavano i capelli per Eros Ramazzotti, per dire..
Cioè.. Il fatto che io fossi tifosa, molto tifosa, era visto come un "problema" discusso, pare, pure in consiglio di classe.

Io sono tifosa.
Non so perchè.
Non so da quando.

Ho dei vaghi flash nella casa vecchia, lasciata quando avevo circa tre anni, in cui mi vedo chiedere a papà-Baderla: "Cosa ha fatto l'Inter?"
Ma soprattutto, ho la mia prima bandierina.
Comprata al Santuario di Caravaggio (un caso?) dopo avere sdegnosamente rifiutato, con la carineria che mi era propria già allora, quella del bilan che mi porgeva il venditore.

La mia prima bandierina. Che non aveva nemmeno lo scudetto di Bersellini..

Una passione vecchia come me per la quale sono ancora oggetto di discriminazione.
Qualcuno sa spiegarmi il perchè?

Non festeggio l'8 marzo.
Perchè se vengo discriminata per quella che - in fondo - è una cazzata, volete che non lo sia in ambiti più importanti?



5 marzo 2012

E’ colpa di Ranocchia

"..Ma Ranocchia non giocava."
"Non importa, è colpa sua!"
Non importa se quel poveretto ha di fianco un Lucio spesso e volentieri fuori posizione ed autore di minchiate galattiche (ho annotato anche due bellissime cappelle di Wally, per la cronaca), se ha davanti un centrocampo inesistente che pare lo sbarco in Normandia.
La colpa è di Ranocchia.
Punto.

Questo per dire che, troppo spesso, l’interista ha questa brutta abitudine.