Ma non per
parlare di calcio, anche se il folber, come diceva mio nonno, c’entra in senso
lato.
Domenica, ore
18:15.
Va in onda
j**ecaserta-Olimpia EA7 Milano, valevole per la 3 giornata della Regular season
del Campionato di basket.
Milanow, canale
191 del digitale terrestre.
Accendo la TV,
piena di speranza.
Considerato che
la partita da Brindisi non è andata in onda per via del segnale debole (da
Brindisi, non da Tel Aviv!!) questa volta va meglio.
Si vede demmerda
as usual (tipo che manco sul 50 pollici dei miei genitori si riescono a vedere
il punteggio e il tempo) ma si vede.
Manca l’audio ma
pazienza.
Invece no!
Siccome il
Direttore Ravezzani ci ama, decide che anche noi baskettari abbiamo diritto ad
una telecronaca: e l’intrepido Porro si improvvisa telecronista.
Si improvvisa, e
non l’ho detto a caso.
SI IMPROVVISA.
Nel senso che,
probabilmente, il signor Porro ha scoperto l’esistenza della palla a spicchi
giusto 10 minuti prima, aprendo Wikipedia.
Prima che si
offenda, gli consiglio di sostenere caldamente questa tesi, l’unica utile a
giustificare quanto segue (peraltro, un piccolissimo estratto) e a scaricare la responsabilità su altri.
Ecco la serie di
perle che il nostro riesce a collezionare (per le quali ringrazio, in ordine
sparso il Conte mio fratello, Andrea, Gabriele, Matteo, Alessio, Davide, MadreH
e mi scuso se ho dimenticato qualcuno). Faccio notare che eravamo tutti sconvolti,
sms, tweet e messaggi su FB che commentavano l’indicibile che arrivava alle
nostre orecchie.
Manco Dembinski
ci aveva fatto scrivere – ed imprecare - così tanto..
Esordio col
botto.
“L’ARMANI JEANS
MILANO”: la squadra non è più AJ da due anni.
Abbiamo avuto l’upgrade
e siamo passati ad Emporio Armani.
Da due anni.
ripetuto sia all’inizio del match che nell’ultimo quarto “Siamo
71-78....ehm....si....71-79....+ 8 Armani Jeans”.
Ci racconta poi
che in campo, con Caserta, c’è Vitali. Un ex che a Milano “non è riuscito ad
esplodere”.
Peccato che il
vitali in campo sia Michele. “Quel” Vitali di nome fa Luca e gioca a Venezia,
nella Reyer.
Il nostro
dimostra poi di non essere in grado di riconoscere
nella maniera più assoluta i giocatori di Milano. Non pretendo Caserta, Milano!
Su Milanow è il
minimo.
Quindi abbiamo CJ
Wallace scambiato per Melli per tutto il 4 periodo (ok che sono biondi entrambi
ma..), Langford che diventa chiunque sia di colore come lui. Tipo che ci siamo
sentiti dire per tutta la partita che Jerrels era in ombra perché ogni volta
che segnava, per il nostro telecronista era Langford. (stesso discorso anche per Samuels, visto sempre come Langford).
Ma quante personalità
ha questo Langford?
Abbiamo anche un
Samuels noto esperto di palleggio e penetrazioni. Forse in un altro tipo di
penetrazione perché Samardo Samuels, bello de zia, è un centro prettamente atletico che –
come tutti i centri – non brilla in fase di palleggio.
Ma il nostro non
si arrendeva e tentava sempre di ripetere il quintetto in campo in quel momento,
salvo fermarsi al terzo o sbagliarne qualcuno.
E passiamo all’assoluto
spregio delle regole.
A parte il
definire “finita” una partita con un vantaggio di +6 con tre possessi a
disposizione, ovviamente.. In quel momento c'è stata un'impennata di abrasioni allo scroto da parte del pubblico maschile.
Falli tecnici
scambiati per antisportivi, tiri liberi da fallo tecnico giustificati con un
"fallo in attacco" (li siamo volati tutti dal divano).
Ah.. E non
dimentichiamo l’importante vittoria ottenuta in Eurolega giovedì. Già.
La vittoriosa
trasferta lituana, segno di una “continuità in trasferta”.
Piccolo
dettaglio. Io c’ero. E a meno che Kaunas non sia raggiungibile con la M2 beh..
Mi sa che c’è qualcosa che non va..
Dite che sono
troppo severa?
E se vi dicessi
che il nostro ha definito “pallonetto” un alley-oop? E che mancavano 7 minuti
alla fine del “primo tempo” mentre eravamo all'ottavo minuto?
O che ha definito
AREA DI RIGORE quello strano disegno pittato per terra?
AREA DI RIGORE DOMINEIDDIO!
Area di rigore.
Un simile scempio
meriterebbe solo scuse.
Sentite scuse.
Invece no.
Per il direttore
Ravezzani siamo noi gli ingrati, e pure un po’ sporchi e cattivi.
Non ci credete?
Insomma, che
ca**o vogliamo?
Ci hanno fatto la
telecronaca, accontentiamoci.
Vorremo mica
pretendere un po’ di qualità da dei professionisti dell’informazione?
Vorremo mica
chiedere un commentatore che – almeno – conosca le basi della pallacanestro e i
giocatori della squadra “di casa”?
Vorremo mica del
rispetto, in quanto spettatori che – di fatto - pagano la pubblicità che va in
onda sulle loro reti?
Che stronzi, che
siamo.
Già tanto che ci
hanno fatto la telecronaca, accontentiamoci. Hanno fatto del loro meglio. E pazienza se il meglio è lo zero.
In fondo, stiamo
parlando di basket, mica di calcio.
E se lo dice un’insospettabile
come me..
Perché parliamoci
chiaro!
Ve lo vedete il
Direttore che affida la cronaca di una partita a uno che definisce “tiro libero”
un calcio di rigore?
O che confonde
Guarin con Juan Jesus e Rolando tutta la partita per via della medesima
pigmentazione della pelle?
O ci magnifica le
doti da funambolo di Handanovic, esaltando la sua capacità di dribblare
chiunque?
O che invoca il
rigore per un fallo a centrocampo?
Ecco, signori
miei.
Il livello è
questo.
Ve lo vedete?
Ovviamente no.
Perché il calcio
è sacro.
Il basket,
invece, può essere stuprato da chiunque perché oh, ha fatto del suo meglio.
Beh, mi dispiace.
Ma fare del
proprio meglio, a volte, non basta.
Se il risultato è
penoso, anziché rispondere con arroganza, bisognerebbe avere l’intelligenza e l’umiltà
di chiedere SCUSA.
Senza se e senza
ma.
Perché anche noi
che seguiamo uno sport “minore” meritiamo rispetto, Direttore.
Ci pensi.
Nota in calce.
Peraltro, visto
il ritardo enorme del segnale, sarebbe bastato tenersi di fianco il sito della
Lega Basket e il Twitter dell’Olimpia.
Ho annunciato il
2/2 di Langford sugli ultimi liberi alla famiglia prima ancora che il buon
Keith andasse in lunetta.
Sarebbe bastato
un pc da 300 euro o uno smartphone per evitare al buon Porro una figuraccia
biblica.
Oppure
chiamatemi. Almeno, non
confondo i tecnici con gli antisportivi e riconosco tutti i giocatori di
Milano. Anche se sono dello stesso colore.
Se invece vi sto antipatica, nessun problema. Non chiamatemi.
Mandatela senza commento. Ne uscirete comunque meglio.