E’ tanto che non
scrivo.
Il lavoro, in
primis, mi toglie ogni energia e voglia di stare davanti a un PC.
E perché no,
anche le ultime vicende di casa nerazzurra (diciamo gli ultimi sei mesi) mi
hanno tolto un po’ la voglia di commentare.
Immagino non ve
ne possa fregare di meno, ma tant’è.
In realtà non
avrei nemmeno ora il tempo di scrivere ma mi chiudo nel cesso e butto giù
queste righe.
Ieri si
palesa la notizia: scambio Guarin-vucinic.
Scambio alla
pari.
E già volano le
madonne.
Poi veniamo raahahhahahassicurati:
scambio + conguaglio.
Che si traduce in
una elemosina talmente ridicola (fatta per andare a colmare il presunto taglio
degli emolumenti accettato dal giovane e volenteroso montenegrino che si vede
garantire un ulteriore anno di contratto) da far aprire il calendario e partire
dal 1 gennaio, per concludere nominando invano il nome di San Silvestro.
Non entro nel merito
della questione tecnica, benchè vucinic A ME non piaccia.
Il punto è: alla
j**e non darei nemmeno un preservativo usato.
Non così.
Un conto sarebbe
sedersi alla pari e trattare (no, scherzo. Mi siederei al tavolo solo per
piazzarci sotto una valigetta piena di T4 per poi dire “scusate, devo andare un
secondo in bagno”).
.. ma è per dire.
Quella gente che ha
già una volta rubato i nostri sogni.
Quella gente che ha
infangato la memoria di Giacinto Facchetti (obiezione respinta: Ibra e Viaira
li abbiamo preso con un’altra dirigenza. Gobba intendo. E no, non erano moggi
and co.).
Quella gente che sta rubando impunemente perché la restaurazione
ormai è compiuta.
Con quella gente,
dicevo, non si tratta.
Siamo ridotti
male?
Ok.
Siamo una squadra
di seconda fascia e non più di élite?
Ok.
Non possiamo più
permetterci top player?
Ok.
Siamo dei poveracci?
Ok.
Tutto quello che
volete.
Qualora mi venisse presentato un progetto (fa ridere, scrivere oggi questa parola. Troppe volte ci si è provato, troppe volte non ci si è creduto, preferendo privilegiare interessi particolari anzichè il bene comune) avrei pazienza.
Tanto io a San Siro ci
vengo lo stesso.
Non è questo il
punto.
Ma la dignità no.
Quella non ce la
potete portare via.
Anche i poveri hanno una dignità, vorrei ricordare. E la dignità sta soprattutto nelle piccole cose.
Tra cui non
appecoronarsi ai voleri di questi qua, che cazzo!
Un sussulto di
orgoglio lo vogliamo avere?
Vogliamo alzarci
e reagire?
Tirare fuori
palle, tette e tutta quella minchia che volete?
Come disse
Gianfelice Facchetti “100 ANNI DI SFIDE, DI VITTORIE E DI ORGOGLIO, DI
TANTISSIMO ORGOGLIO”.
Perché, mi preme
ricordare, noi siamo comunque l’Inter
e loro non sono comunque un cazzo.
e loro non sono comunque un cazzo.