Confesso: ho atteso assai prima di scrivere questo post.
Sia per scaramanzia che per far scemare in pieno l’incazzatura.
Ma ora è ufficiale: anche quest’anno Sorella Baderla sarà presente, nella buona e nella cattiva sorte, con la sua tessera fresca di riemissione.
Poichè sono una inguaribile fiduciosa (no, ok: è che ci tengo al mio posto al coperto dove posso stendere le gambe) ho esercitato la prelazione.
Non potendo delegare nessuno perchè BPM vuole testare fino a che punto arriva l‘amore per l’Inter, Sorella vostra prende uno dei suoi millemila giorni di ferie arretrati e, di buon mattino, si reca in filiale per la doppia operazione: rinnovo della tdf in scadenza e rinnovo dell’abbonamento.
Ordunque, già non capisco perchè io debba rinnovare una carta di credito illegittimamente impostami visto che tanto non la userò.
Ma mi adeguo, anche se trovo abbastanza sconcertante far coincidere la prelazione con il periodo-pagamento-IMU.
E infatti comincia l’odissea.
Tre filiali (!!!) una sola risposta: “non possiamo fare il rinnovo, il sistema è giù ci dispiace. Torni domani che forse funziona. Ma meglio settimana prossima”.
CHE CAVOLO STAI DICENDO WILLIS?
Torni domani?
Settimana prossima?
Ma stiamo scherzando?
Una prende un giorno di ferie perchè non può delegare nessuno nella speranza di trovare la procedura BPM, nota ai più per la sua (in)fallibilità e deve “TORNARE DOMANI”?
Perchè FORSE la procedura funzionerà?
Ma che stiamo giocando, a palla prigioniera?
Risposta del call center di FC Internazionale alle mie sacrosante lamentele per la scelta di un fornitore tutt’altro che affidabile “ma lei sta parlando con FC Internazionale, non con la BPM”.
Grazie al cazzo! Lo so!
Infatti io sono una cliente di FC Internazionale che si lamenta per gli eterni disservizi offerti dai supplier che VOI vi siete scelti.
Per inciso, un giorno vi scriverò un bel post su come i suddetti applichino a modo loro la normativa sulla vendita dei biglietti. Ma questa, come direbbe Lucarelli, è un’altra storia.
Ma torniamo al mio dramma.
Sull’orlo delle lacrime, disperata all’idea di non poter giocare alla roulette russa scegliendo il giorno giusto ove prendere ferie per venire incontro agli instabili sistemi sui quali devo fare affidamento (e no, non potevo effettuare il rinnovo online con la tessera in scadenza! A parte che pure li... Parliamone!) noto sul motore di ricerca delle filiali (A proposito! I numeri di telefono non sono sempre aggiornati perchè, sapete, mica hanno il tempo di farlo. Parola del centralino BPM) una piccola agenzia vicino casa, mai notata prima.
Col cuore gonfio di speranza telefono “Buongiorno, dovrei rinnovare l’abbonamento all’Inter. Prima di venire fin li vorrei sapere se la procedura funziona”.
Noto un tono sorpreso da parte della mia interlocutrice che mi risponde “Si, certo!”.
Poi capirò perchè..
Non fa in tempo a terminare la frase che “ARRIVO SUBITO!!!”
Copro il percorso in tre minuti netti, attendo il mio turno e.. Magia!
Una carinissima cassiera si fa carico del mio dramma personale.
Scopro così, da collega a collega, che la procedura rinnovo carta/rinnovo abbonamento è piuttosto laboriosa: ci vorranno infatti quasi tre quarti d’ora per portarla a termine, con grande disappunto dei signori in coda che si son visti requisire l’unica cassa funzionante.
Sempre facendo leva sulla mia indubbia empatia, mi faccio indirettamente confermare quanto sospettavo: la cadute della procedura – spesso – sono diplomatiche. O tutti, o nessuno, come si dice.
E guarda caso, tutti volevano passassi la settimana successiva, dandomi per certa la risoluzione del problema entro quella data.
Giusto in coincidenza della chiusura del periodo-IMU, tu guarda la coincidenza.
Anyway, dopo 4 filiali girate, missione compiuta!
Ieri, controllo sul sito dell’Inter se la mia carta è pronta.
Scopro che, se non si fa attenzione ad inserire il numero della carta, il sistema - di default - inserisce ad minchiam degli zeri in testa al numero, segando le ultime cifre della carta.
Ergo, tale prezioso documento risulterà “non ancora pronto” in agenzia (magari scrivere una frasetta tipo “inserire il numero al netto degli zeri” pareva brutto?).
Oggi, ritiro.
Ore 9, ingresso in filiale.
Ore 9:05, uscita trionfale con la tdf pronta all’uso.
Ma che fatica!
Ora, non voglio essere polemica.
Ma si può diventare pazzi per voler seguire la propria squadra del cuore?
Si può dover perdere una giornata di lavoro e farsi il fegato marcio per un abbonamento? Sembra quasi che mi facciate un favore ad accettare i miei quattrini - tutti e sull'unghia! - a mercato aperto.
Si può ogni volta subire l’ostracismo di chi dovrebbe agevolarti?
Può una squadra che ha tifosi in tutta Italia affidarsi ad una banca che, dal Po in giù, praticamente non esiste?
Come fa – ad esempio - un tifoso residente in Sardegna a sottoscrivere la tessera del tifoso? No, la risposta “iscriversi ad un club” non vale.
Perchè non appoggiarsi invece, ad esempio, ai circuiti delle banche locali? Troppo difficile?
La rivoluzione in società è iniziata.
Vogliamo fare in modo che coinvolga ANCHE E IN PRIMIS i servizi più elementari ai tifosi?
Grazie.
La Direzione