11 marzo 2013

Spleen et idéal

J'ai plus de souvenirs que si j'avais mille ans.



Ecco.

Questa, più o meno ero io, ieri sera.

Una serata difficile.
Molto difficile.

Una partita per la quale non trovo aggettivi.
Sembrava il gioco del “ciapa no”.
Il bologna non ha certo rubato.
Se avessimo pareggiato non avremmo rubato nulla nemmeno noi.

La sensazione, ieri, era quella del vuoto assoluto.
Chi mettevi, mettevi.
Qualunque soluzione avessi provato, il risultato sarebbe stato il medesimo.
Zero.

Ho visto gente svuotata. E non va bene.
Ho visto giocatori insultati perchè tentavano di porre rimedio all’ego(centr)ismo altrui. E non va bene.
Ho visto giocatori non avere le palle per tirare o per proporsi, lasciando ad altri le conseguenti figure di merda e i fischi. E non va bene.
Ho visto gente sputare sangue ma non farcela per evidenti limiti. Questo – forse – potrebbe anche andare bene.
Ho visto Kovacic fare il suo dimostrando di non essere un trequartista solo perchè gioca col 10. E questo va bene.
Ho visto – pensa un po’ – perfino un secondo portiere che dopo un paio di incertezze iniziali che avrebbero potuto costarci carissime (e una chiamata allucinante) fare delle buone cose. Anche questo va abbastanza bene.
Ho visto un terreno di gioco che sembrava la pista di pattinaggio del Rockefeller Center. Questo non va un cazzo bene.

L’incazzatura tipica del post sconfitta ha lasciato il posto a una profonda tristezza.
E questo non va per niente bene.

Una cosa però, la voglio dire.
Buttare tutto nel cesso è sbagliato.
Leggere “la mia pazienza è finita” e invocare la tabula rasa è indice di non avere comunque capito che si è presa una direzione e su quella bisogna insistere. Sperando che questa stagione disgraziata finisca presto per tagliare gli ultimi rami secchi e ricominciare davvero da zero. Perchè è evidente che non ce ne sia più e, oramai, si possa solo cercare di limitare i danni. Per fortuna siamo già salvi.
Ricominciare, dicevo.
Magari come ha fatto il Borussia Dortmund, L’ESEMPIO che ha soppiantato l’Arsenal che non vince mai un cazzo ma c’ha er progggetto.
Ecco.
Il Dortmund è stato 9 anni senza vincere un cazzo. La loro pazienza non è finita dopo 4 mesi di risultati negativi (perchè la disgrazia nostra la conto dal post-gobbi).

Anche perchè mi piacerebbe sapere chi dovrebbe essere la nuova vittima sacrificale. Nomi fattibili eh, che a dire Hiddink sono capaci tutti.
Peccato che gente di quel livello, da noi, non verrebbe mai. Vuoi perchè il buon Guus non vuole più allenare club straccioni, vuoi perchè non abbiamo – attualmente – la forza economica di sostenere un certo tipo di mister. Così come, con questa squadra, manco Gesù Cristo in persona riuscirebbe a cavare un ragno da un buco.
Oddio, c’è da dire che coi soldi – quelli veri – anche il buon Andrea farebbe molto meglio e non si troverebbe con la coperta corta. E magari non mi farebbe spendere 25 milioni per Chygrynsky.

Ma torniamo a ieri..
Ho visto cuscini nerazzurri buttati nell’immondizia. E non si fa. Non si buttano mai i propri colori.
Mai.
Comunque, uno di quei cuscini, l’ho raccolto e l’ho adottato (beh, ora sta in lavatrice).

Ma soprattutto, e lo dico a gran voce, non va un cazzo bene il fatto che si permetta ancora a questa piccola scolopendra di mettere piede al Meazza.



Quanti anni hai, bambino?
Non è il caso di dormire, la domenica sera, che il giorno dopo c’è scuola?

Ma tu, tuo padre e i suoi striscioni della minchia non potreste [spazio da riempire a discrezione del lettore] che portate una sfiga cosmica?

Grazie.
La Direzione
Inter club Erode