Vi proponiamo, in anteprima, la nuova campagna advertising della Lega Serie A per promuovere lo scoppiettante finale di campionato.
Io ve lo dico, ammiro chi ha ancora la forza di parlare di calcio.
Io non ce l’ho più, da parecchio.
Mi fa piacere che molti miscredenti, ora, abbiano capito.
Certo, ho passato mesi a sentirmi dare della complottista, filosocietaria e chi più ne ha più ne metta.
Siamo dovuti arrivare a questi livelli perchè cadessero le fette di salame dagli occhi a molti.
Benvenuti fra noi!
Ancora non basta.
Beh, ieri non ho visto la partita in diretta.
Io, Sorella Baderla, esco a fare shopping durante una partita dell’Inter (per comprare una felpa dell’Inter, ok. Ma è il concetto).
E’ successo!
Tanto sapevo già come sarebbe andata.
Ergo, caro signor sky, ondemandami sta minchia. Col cazzo che pago per farmi prendere per il c**o.
C'è un limite a tutto.
Anzi, proporrei agli amici di Ruttosporc di lanciare un nuovo concorso: minuto del rigore contro l'Inter.
Ora, miei cari.
Vediamo di sviscerare un paio di concetti.
Siamo tornati al pre-2006.
E io è dallo scorso anno che lo dico.
Si può vinere, si può perdere.
Si può fare schifo.
Ma ESIGO perdere da sola, senza l’aiutino.
Guarda caso, la “corazzata” gobba, non appena si è trovata a giocare ad armi pari, senza che le fosse concesso picchiare come fabbri si è squagliata come neve al sole, facendo una figura di merda epocale.
La corazzata che terrorizza l’Europahahahahahhaha.
E quanti interisti ci credevano.
Godevo quasi più per loro che per i gobbi, fate voi..
Poi ci sono i geni di Football manager.
Quelli che giudicano le partite dal tabellino.
Quelli che i numeri non mentono.
Sticazzi!
I numeri sono quanto di più manipolabile esista. Senza scomodare le classifiche di Fester, bisogna saperli leggere, i numeri. Magari dopo averli contestualizzati (aka avere visto le partite e capito cosa è successo in campo. Cosa tutt’altro che scontata).
Non ci credete?
Ve lo dimostro, partendo da un esempio che nulla ha a che vedere con il calcio ma che, per mestiere, ho davanti tutti i giorni.
Abbiamo il mercato X e il mercato Y.
Io ho una quota di mercato pari al 100% nel mercato Y e pari al 2% nel mercato X.
Sono un figo o sono una merda?
Il campione di Football Manager dirà: sei un figo. Hai una quota del 100% nel mercato Y.
Ecco, peccato che il mercato X valga 1000 mentre il mercato Y solo 1.
In pratica, sono leader in un mercato che non conta un ca**o, mentre sono praticamente assente nel mercato che conta.
Applichiamo l’esempio al calcio.
Paco ha segnato 4 gol in 4 partite.
Pedro ne ha segnati 3, sempre in 4 match.
Chi è meglio?
Paco, dirà il genio. Ha una media gol pari a 1 rete a partita.
Peccato che Paco ha segnato tutti i gol in una partita, vinta dalla sua squadra per 4-0, mentre Pedro è andato a segno in 3 incontri diversi, vinti per 1-0.
Alla luce di questi risultati, chi ha fatto meglio? Chi è stato davvero decisivo?
Meditate davanti alle classifiche e alle statistiche, meditate.
Secondo punto.
La difesa mediatica.
E’ bello leggere di uomini forti, di atti clamorosi.
Per dire, io rovescerei tavoli e davvero, come dice il mio amico Snis di InterNati *MESSAGGIO PROMOZIONALE*, scenderei in campo facendoci autogol e mostrando la scritta “decidiamo noi se partire sotto di un gol, non voi. Merde!” (Ok, merde l’ho aggiunto io ma credo che sarà daccordo).
Tutto bellissimo.
Peccato che, a parte tosatti che ha tolto da solo il disturbo, le persone siano sempre le stesse.
Nelle testate giornalistiche e in federazione.
Queste persone che, per citare qualcuno a noi molto caro, con il loro silenzio hanno contribuito a creare calciopoli. Quelle dell’abbassare i toni.
Gli stessi che portano certi interisti all'assurdo concetto del "eh, non ci hanno dato il rigore ma non meritavamo". Oppure "eh si, abbiamo perso su un rigore che non c'era. Ma loro meritavano".
Perchè siamo al pattinaggio artistico, no?
Peccato che il regolamento del Giuoco del calcio, alla norma n.10, così reciti "Squadra vincente: la squadra che ha segnato il maggior numero di reti durante la gara risulterà la vincente. Quando le due squadre hanno segnato lo stesso numero di reti, o non ne hanno segnata alcuna, la gara risulterà pari".
Da nessuna parte si parla di merito, impressione artistica o simili.
Contano i gol.
Regolari.
Punto.
Noi possiamo urlare quanto ci pare ma la lettura che ne daranno sarà sempre la loro.
E molti, anche tra gli interisti, ci cadranno: basti pensare che c'è ancora gente che mi dice "eh ma l'incartacozze rosa dice così", "Tizio ha detto colà".
E io che pensavo che la teoria della coltivazone fosse morta e sepolta.
Non si può fare una colpa alla società perchè non ha costruito una squadra più forte anche degli errori arbitrali.
Non sta scritto da nessuna parte.
Certo, è giusto chiedere una squadra all’altezza. Ma che possa competere ad armi pari.
Vorrei ricordarlo a chi parla a vanvera, glorificando il magnifico 98, che – appunto – con Ronaldo (quello vero) in squadra ci hanno RUBATO un Campionato.
Altro che “che figo, si arrivava secondi e vincevamo la Uefa”. Ma non scherziamo neppure!!!
Lottavamo per arrivare secondi.
Wow!
E non è per l’ottima posizione.
E’ il concetto del non poter lottare per vincere. La pigliavamo comunque in c**o ma siccome arrivavamo un po' più in alto in classifica andava bene.
Seriamente.
Di che cazzo parliamo?
Primo, la pulizia.
Perchè senza quella, se lo vorranno, ci affosseranno comunque.
A torino non ce l’hanno fatta, l’abbiamo pagata le due settimane dopo.
I 3 punti strappati con le unghie e coi denti li abbiamo restituiti tra atalanta e cagliari.
E vi ricordo che ci stavano riuscendo anche nel 2010. Dobbiamo ringraziare la samp che è andata a vincere a roma, pensando prima a se stessa e alla qualificazione in Champions che a sdraiarsi come consuetudine di alcune squadre (tipo quelle retrocesse che fanno solo con l’Inter la partita della vita – vero mezzaroma? – o quelle che sono sotto di tre gol dopo 20 minuti e con un uomo in meno – vero colantuono?).
Samp che, va ricordato, iniziò a giocare seriamente nel secondo tempo, dopo la sostituzione di guberti che, per sua stessa ammissione, aveva “giocato condizionato contro la Roma”.
Se a voi sembra normale..
Non so se è chiaro, ma per fare un minimo di pulizia nel 2006 è dovuta intervenire una PROCURA DELLA REPUBBLICA, visto che la Federazione aveva dimenticato in un cassetto le intercettazioni fornitele dalla Procura di Torino.
E non è bastato.
Sinceramente sono sfiduciata.
Molto.
Anche perchè il segnale forte dovrebbe venire in primis dalla politica.
Politica che, in un Paese civile, è – o dovrebbe essere - il motore di tutto.
Ebbene nel 2006, anzichè pensare a fare una pulizia totale per restituire al calcio italiano quella credibilità che aveva perso, proponeva l’aministia per celebrare il Mondiale vinto in Germania.
Beccatevi le parole dell’allora Ministro di Grazia e Giustizia e fatevi due risate.
Amare.