22 dicembre 2011

Il festival del palo e della palafitta

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Jingle Bells, Jingle Bells, Jingle all the way...

E’ Natale, si recupera il primo turno di campionato che avremmo giocato il 28 di agosto.
Meglio così: quell’Inter, probabilmente, non avrebbe fatto punteggio pieno e io non mi sarei goduta una bella giornata di mare.




















Ma torniamo al match di ieri sera ed alle chicche che ci ha offerto.
Un freddo porcherrimo che ha attanagliato il pubblico delle grandi occasioni.




















Questo, nonostante i miei 4 strati di abbigliamento associati ad un Moncler (ovviamente rosa).
Perfino il cugino dell’anticristo è parso cedere, progettando una fuga al termine del primo tempo. Idea stroncata sul nascere, ovviamente.
Medico legale e predicatori assenti all’appello (grazie a Dio!), gigidelneri presente.
Questa volta, nessuna perla memorabile da parte del nostro, che pare ibernato. Un po’ ci restiamo male...

Minchiate in quantità a prescindere.
Tipo urlare “corri, veloce” ad Alvarez.
Eddai raga’, siamo seri.
Dire a lui o a Thiagone siffatta cosa è come chiedere ad un gobbo di essere onesto.


Ma torniamo ai due nostri lumachini.





















Thiago, ti uccideLò! (cit.)

Il gol del lecce nasce da una minchiata sua.
Troppi palloni persi, troppa sufficienza.
E’ l’unico a saper far girare la palla ma certi errori sono inammissibili.
Per questo, lo ucciderò, nonostante lo splendido fondoschiena che lo contraddistingue.

Al contrario, grande partita per Ricky, alla facciazza di gente che “se non sei veloce ed esplosivo fai la fine del peggior Recoba”.
Ma vai a cagare. Spegni la Playstation e vai a cagare.
Che a metterla così, biabiany ed obinna sarebbero potenziali palloni d’oro.
Ma per favore!

Dicevo, grande Ricky maravilla. Lotta, si propone e scodella assist.
Alla pari, se non un filo superiore, Yuto Kenshiro Nagatomo.
Due gol praticamente suoi.
Corre, lotta, crossa.
Per la serie, Chivu, sta’ a ca’ tua.
Grazie.
La Direzione.

Dicevamo, si comincia a giochicchiare, complice il gelo che attanaglia San Siro.

Il lecce schiera in porta un tizio improponibile con addosso un pigiama che sembra uno stabilo boss color anas, roba da fare invidia alla maglia da trasferta del barcellona 2009-2010.




















E appunto, alla prima minchiata veniamo puniti.
Motta perde palla, la conquista Obodo che serve un assist a Muriel. Finta, contro finta e gol.
Lecce in vantaggio.









I simpatici salentini cominciano già con l’esultanza a perdere tempo, festeggiando con una coreografia davvero idiota.
Roba che, al confronto, danza kuduro è un pezzo da portare al Marinskij.

Vuoi vedere che, dovendola giocare il 28 agosto, aleggia ancora lo spirito di gasperini?

Dai, forza ragazzi!

E infatti, comincia una partita praticamente a senso unico.

Lo stabilo boss le prova tutte per perdere tempo, come nei migliori copioni.
Rimesse al rallentatore, finta e contro finta nella rincorsa, pallone risistemato più e più volte.
Ma un giallo ogni tanto?
No eh?

Dicevamo...
Comincia l’assedio.
In meno di dieci minuti, 4 occasioni e più clamorose.
Tira Forlan da fuori, il portiere la tocca, palo.
Poco dopo, Maicon la mette al centro per il Pazzo. Testa e traversa.
Zanetti, fuori di poco.
Punizione dalla trequarti, la tocca di testa Samuel. Palo.
A questo punto, il mio vicino se ne esce con un “oramai i pali li abbiamo presi tutti”.

E infatti...
Pazzini per Forlan. Colpo di testa deviato da un giocatore del lecce.
Palla sull’incrocio dei pali.
Mi giro: “li avevamo presi tutti eh?!”.
Comincio a pensare ad una sottoscrizione per portare la squadra a lourdes. Anzi, visto che siamo in tema fpf, meglio il Divino Amore, a roma.

Dovevamo stare almeno 3-1, siamo ancora 0-1.
Ma non ci arrendiamo.
E infatti, poco dopo arriva il meritatissimo pareggio. Maicon la mette per il Pazzo che mette dentro una palla non facile.
Pazzo il cui splendido stacco di testa successivo meriterebbe maggiore fortuna. Fuori di poco ma ragazzi, che stacco!!!
Si va al riposo sull’1-1.
Anche papà Baderla concorda, nel consueto scambio di sms ermetici dell’intervallo, sulla pesante sfiga che ci attanaglia.
Nel mentre, il Profeta prospetta un 3-1 finale, rassicurando me e il nonno.

Ricomincia il secondo tempo.
Fuori Forlan (e ci sta. Una partita intera, con quel freddo, non era proprio il caso di rischiarla) che comunque, al momento, mi sembra formi col Pazzo una coppia meglio assortita rispetto a quella che potrebbe formare con Milito. Troppo simili a mio avviso.
E no, di panchinare il Pazzo per l'attualmente principe dell’obitorio non se ne parla.

Dicevo, fuori Forlan per Milito, dentro Cambiasso per Faraoni.
Rischiamo di trovarci con un centrocampo di palafitte ma, visto il risultato, ha ragione CR73, ovviamente insultato da gigidelneri proprio in virtù dei cambi.
Ed è proprio il Principe che, su uno splendido assist di Ricky, mette dentro il 2-1.
Talmente facile che, appena presa palla, il vicino gli ha urlato un memorabile “se la sbagli ti inc**o!”.
Probabilmente terrorizzato dalla minaccia, Milito non sbaglia e porta la squadra sul meritato vantaggio.

Vantaggio a rischio su due azioni.
Sempre cuadrado, velocissimo, lancia corvia che per due volte, solo davanti a Julione, sbaglia o se la fa parare.
Il ragazzo si dispera.
A danie’, che cazzo!
Col culo che avevate avuto nel primo tempo pretendevi pure di segnare?
Abbi pazienza!
Già dovevate stare sotto almeno 4-1, sperare nel 2-2 mi sembra un filo pretenzioso.

Scampato il pericolo, l’Inter dilaga.
Nel mentre, il lecce si ricorda (ma guarda un po'!) che il regolamento punisce le perdite di tempo.

Grandissimo Kenshiro Nagatomo che mette lo zampino in entrambi i gol, servendo a Cambiasso prima e a Ricky poi due palloni da buttare in rete.
Specie sul secondo gol, azione incredibile di Yuto che cade a terra contrastato da cuadrado che prova ad andarsene..senza palla!
Palla recuperata da Mototopo che la mette sul secondo palo dove Ricky, con un bel sinistro, la mette dentro per il definitivo 4-1.

A questo punto, l’unico quesito è “quando cazzo finisce che stiamo congelando”?.

Inizia così un surreale dialogo col cugino dell’anticristo, nel quale entrambi declamiamo numeri e calcoli per arrivare allo stesso risultato da due strade diverse.
51 meno 34.
Da 51 sono 36.
Fa 9.
34 meno 26 fa 9.
34? 36?
Si, siamo a 26, è iniziata a 51 quindi fischierà a 36.
Alla fine, riusciamo a capire che si, entrambi abbiamo calcolato che mancano 9 minuti alla fine. Più eventuale recupero.

Persi a filosofeggiare, aspettando Godot, ci perdiamo l'inizio della rissa Maicon con un tizio che osa (scopriremo poi dal replay) dargli una gomitata a palla lontana.
Questo folle non sa cosa rischia.

2 minuti di recupero.
Che quel disgraziato di guida dà e abbonda, incurante dei poveri spettatori.

Finalmente il triplice fischio.
E arriva il primo regalo di Natale.



Recuperiamo 2 punti a lazio, j**e ed udinese.
Mancano solo 14 punti alla salvezza [(sic!).(cit. ironica by MS)]
Possiamo farcela.

Perchè noi siamo l’Inter e loro non sono un cazzo.
A prescindere.